L'udienza del primo processo nato dall'inchiesta su Mps, è stata aggiornata al prossimo 3 ottobre alle 11,30. Lo ha deciso il Presidente del Collegio, Leonardo Grassi, accogliendo la richiesta dei difensori dei tre imputati (Giuseppe Mussari, Antonio Vigni e Gianluca Baldassarri) dopo che Bankitalia, Mps, tre associazioni di consumatori e alcuni risparmiatori, avevano chiesto di costituirsi parte civile (guarda).
Morte David Rossi, la famiglia si oppone Intanto, sempre oggi, in Tribunale è stata presentata opposizione alla richiesta di archiviazione dei Pm in merito alla inchiesta sulla morte di David Rossi da parte dei familiari. I magistrati senesi, Natalini e Marini, avevano chiesto l'archiviazione del fascicolo (leggi), ritenendo suicidio la morte dell'ex responsabile della comunicazione di Mps avvenuta lo scorso 6 marzo (leggi). L'avvocato Luca Goracci, a nome della vedova Antonella, avrebbe prodotto un perizia tecnica in cui sono espressi dubbi sul fatto che si sia trattato di ''evento suicidiario'' e chiede l'avocazione dell'indagine al Procuratore generale. Sull'eventuale archiviazione, adesso, dovra' decidere il Gip.
Opposizione al rinvio Contro il rinvio alla data del 3 ottobre dell'inchiesta su Antonveneta stamani ha provato ad opporsi Filippo Dinacci, uno dei due difensori di Baldassarri, che ha spiegato di avere nella stessa data, a Milano, un udienza già fissata per il processo 'Mediatrade'. Il Presidente ne ha preso atto ma, poi, ha confermato la data dell'udienza nel corso della quale, dopo la definizione delle parti civili da ammettere, il processo verrà calendarizzato «in maniera molto serrata». Dinacci, in particolare, ha chiesto che le udienze non si tengano il giovedì giorno nel quale fino a dicembre sempre a Milano sono già state fissate settimanalmente le udienze del processo 'Mediatrade'. Il Giudice Grassi ha detto che il Tribunale terrà conto di questo anche se «i componenti del collegio sono tutti impegnati in molti altri processi».
La prima udienza Il primo giorno di processo, con rito immediato, dell'inchiesta sullo scandalo Mps relativa al filone acquisto Antonveneta era iniziato poco dopo le 09.00 nelle aule del Tribunale di Siena. Ostacolo agli organismi di vigilanza è l'accusa, in concorso, per l'ex presidente di Mps, Giuseppe Mussari, l'ex dg, Antonio Vigni, e l'ex responsabile dell'Area finanza, Gianluca Baldassarri, considerato il capo della ''banda del 5%'' e finito prima in carcere e poi agli arresti domiciliari a Milano (leggi). In aula, dei tre imputati si è presentato solo Baldassarri (guarda). Il Tribunale presieduto da Leonardo Grassi è composto dai Giudici Nadia Garrafa e Paolo Bernardini. Presenti in aula i tre Pm titolari dell' inchiesta su Mps Aldo Natalini, Antonino Nastasi e Giuseppe Grosso.
La virtù teologale di Mussari «Mussari è più che innocente, è una vittima». Così Tullio Padovani, legale rappresentante dell’ex presidente di Mps, all’uscita dell’udienza di questa mattina a Siena. «Aspettiamo il processo – ha aggiunto Padovani – con serena coscienza di poter dimostrare l’innocenza di Mussari se disporremo di un processo serio e onesto. Se così sarà il mio assistito uscirà da questo processo. Una porta dalla quale uscire ci deve essere altrimenti viviamo in un Paese che condanna gli innocenti». L’ex presidente di banca Mps non si è presentato questa mattina in aula «ma verrà – assicura il suo legale – perché vuole essere interrogato. Oggi non c’era motivo che ci fosse». Alle domande dei cronisti su quale fosse lo stato d’animo dell’ex presidente Mussari,Padovani ha sottolineato «è un uomo che è stato colpito ma essendo dotato della virtù teologale della fortezza è un uomo che si è ripreso e che ha una carica potente dalla sua: la consapevolezza di essere perfettamente innocente».
Dalla prossima udienza, l’ex dg Vigni in aula «Il contratto era nella cassaforte ufficiale di Mps. Nessuno ha tentato di nasconderlo». Così Enrico De Martino, Avvocato difensore dell’ex dg di Rocca Salimbeni, Antonio Vigni, all’uscita dall’udienza. In merito al rinvio, il legale ha precisato che «ci voleva un tempo necessario per valutare le costituzioni di parte civile di consumatori, soci, e risparmiatori – ha aggiunto De Martino -una settimana è sufficiente. Dalla prossima udienza il mio assistito sarà in aula».
Per i risparmiatori danno da 20 milioni «Abbiamo un danno patrimoniale di circa 20 milioni e un danno morale non quantificabile in termini economici». E’ quanto ha dichiarato Francesco Murgia, legale rappresentante di circa 200 risparmiatori che si sono costituiti parte civile. «Il portafoglio titoli – ha aggiunto Murgia – è stato distrutto dal board della banca. L’omissione di comunicazione all’organo di controllo ha un riflesso sul mondo dell’economia e sui risparmiatori, sono loro i destinatari della tutela, sono loro che hanno investito in titoli e si sono trovati in mano carta straccia».
L’accusa I tre imputati, secondo l'accusa, avrebbero ostacolato le operazioni di vigilanza, in particolare quelle dei funzionari di Bankitalia (che è parte offesa), occultando nella cassaforte dell'ex dg Vigni, il contratto di mandate agreement stipulato il 31 luglio 2009 tra Mps e Nomura per la ristrutturazione del derivato Alexandria (leggi).
Aumentano gli indagati Michele Alberto Crisostomo, un avvocato consulente di Banca Monte dei Paschi nella trattativa con JP Morgan, è stato iscritto nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta su Antonveneta. La notizia, anticipata oggi da alcuni quotidiani, trova conferma in ambienti giudiziari. Anche per Crisostomo l'accusa sarebbe di ostacolo agli organismi di vigilanza.
Richiesta costituzione parte civile Mps, Banca d'Italia, associazioni dei consumatori e piccoli azionisti hanno chiesto ad inizio udienza di potersi costituire parte civile nel processo. Banca Mps ha chiesto di potersi costituire come parte civile nei confronti dell'ex capo dell'area Finanza Baldassarri perché l'istituto, ha detto l'Avvocato Giovanni Accinni, ha subito «quantomeno un danno reputazionale oltremodo significativo». La costituzione di parte civile non èperò stata richiesta nei confronti dell'ex presidente Mussari e dell'ex dg Vigni. Le richieste di costituzione parte civile sono state presentate anche da Banca d'Italia, le associazioni dei consumatori Adusbef, Codacons, Confcosumatori, alcuni risparmiatori e piccoli azionisti. «La Banca d'Italia – ha spiegato l'Avvocato Olina Capolino – è stata individuata come persona offesa. Questo è un caso paradigmatico del reato di ostacolo all'attività di vigilanza, in cui c'è stato l'occultamento di un documento. Per questo ci costituiamo parte civile nei confronti di tutti e tre gli imputati».
Ricorso Pm su Nomura non ancora depositato Il ricorso presentato in Cassazione dai magistrati titolari dell'inchiesta su Mps sul sequestro da 1,8 miliardi per Banca Nomura, a distanza di due mesi, non è ancora depositato in Cassazione. La notizia, anticipata oggi da Il Sole 24 ore, è stata confermata da fonti giudiziarie stamani al Tribunale di Siena da dove il ricorso ancora non è partito per Roma. I Pm Nastasi, Natalini e Grosso avevano fatto ricorso in Cassazione dopo che sia il Gip Ugo Bellini sia il Tribunale del riesame si erano opposti al sequestro nei confronti dell'istituto giapponese che aveva firmato il contratto per la ristrutturazione di Alexandria con Mps.