Banca Monte dei Paschi di Siena chiude il trimestre con una perdita di 47,4 milioni di euro mentre nei 9 mesi, a seguito della svalutazione operata degli avviamenti, la perdita ammonta a 1,664 miliardi di euro contro l'utile di 303,5 milioni dello stesso periodo del 2011 (scarica il documento).
Trimestre difficile Il terzo trimestre per Mps «è stato molto difficile» anche a causa della situazione economica generale caratterizzata da un euribor in calo che ha impattato sul margine interesse e sull'aumento delle sofferenze ma è stato avviato il turnaround (risanamento e ristrutturazione)» previsto dal piano industriale di giugno» E' quanto afferma l'ad Fabrizio Viola aprendo la conference call con gli analisti ricordando come, al di là della maxi svalutazione realizzata nel semestre che ha pesato sui conti (leggi), «la banca ha uno squilibrio costi-ricavi evidente» che va corretto.
I primi 100 giorni Viola sottolinea così le azioni realizzate nei primi 100 giorni fra cui «la riduzione delle aree territoriali da 12 a 8 (leggi), avviata la chiusura di 100 filiali da completarsi entro il 2012 (leggi) (25% del target 2015 del Piano Industriale)». E' stata poi approvata la riduzione di circa 70 dirigenti entro fine 2012, circa il 70% del target 2015 del Piano Industriale ed è stato disdetto il Contratto Integrativo Aziendale e avviata la revisione tesa all’eliminazione di tutti i costi ritenuti non strettamente funzionali al business. Mps ricorda poi di aver eseguito la «valorizzazione del patrimonio immobiliare: 210 immobili in corso di cessione, di cui 37 venduti nel 2012 per un valore complessivo di 28 milioni e realizzata la cessione di Biverbanca».
Risanamento da condividere con i sindacati Viola ha anche auspicato, nel corso del suo intervento, di poter condividere con i sindacati le azioni di risanamento previste dal piano industriale (leggi). «La trattativa è difficile. L’auspicio è in tempi brevi di condividere con sindacati le azioni non solo nella necessità di intervenire, per ragioni che credo oramai abbastanza ovvie, ma anche nella struttura delle azioni. Non solo quindi se farle ma come farle». L'ad ha aggiunto infatti che i primi risultati del piano sono positivi ma i loro effetti arriveranno più tardi e il contesto rende sempre più necessario portarlo avanti. A una domanda di un analista sulle conseguenze sul piano industriale di un mancato accordo con i sindacati, Viola ha dichiarato: «Dal punto di vista tecnico le azoni di piano sono tutte realizzabili in pendenza dell'accordo salvo quella del 2014 per l’accensione del fondo solidarietà». L'ad ha ribadito che «l'obiettivo principale e personale è trovare accordo per questo ho chiesto, con approccio non usuale, un incontro anche con segretari nazionali». Il piano di esternalizzazioni previsto dal piano industriale Mps «non significa che siano licenziamenti mascherati – ha aggiunto Viola -. Abbiamo tutto l'interesse che questi lavoratori vadano a un partner solido e in grado di assicurarci servizi di qualità. Bisogna uscire dalla logica della strumentalizzazione – aggiunge rilevando come – la ristrutturazione si farà senza guardare la carta geografica»
Il sostegno della Fondazione Mps «La Fondazione Mps è stata molto netta e chiara nel supportare il piano di rilancio della banca, d'altro canto i risultati trimestrali» e il contesto economico indicano che è urgente «riportare la banca in una situazione di equilibrio e redditività».