Il presidente di Banca Monte dei Paschi, Alessandro Profumo, ha illustrato il nuovo piano industriale dell’istituto di credito senese agli organi della Fondazione Mps. Nei giorni scorsi, unitamente con l’amministratore delegato Fabrizio Viola, alla deputazione amministratrice, e giovedì 5 luglio scorso alla deputazione generale. Introdotto dal presidente della FMps, Gabriello Mancini, affiancato dal direttore generale Claudio Pieri, Profumo ha indicato i punti salienti del piano stesso (leggi), spiegando le ragioni delle varie scelte strategiche e finanziarie adottate, volte al rilancio della Banca. Pur nelle difficoltà del momento, ha sottolineato Profumo, esistono delle fortissime potenzialità, con un brand unico, ovvero la riconoscibilità presso la clientela e le realtà territoriali nelle quale è presente, con una rete fatta di persone che costituiscono un grande patrimonio da tutelare (vedi).
I punti di forza da cui ripartire «E’ una banca – ha osservato Profumo – che ha in dote una buona gamma di prodotti, un’attenzione rilevante verso le esigenze di coloro che ad essa si rivolgono. Tutti punti di forza da cui ripartire affrontando i problemi esistenti, attraverso una scelta adeguata dei dirigenti, dando risposte alla clientela accorciando i tempi burocratici, attuando operazioni di capitalizzazione senza passare per delle scorciatoie, improntando le relazioni sindacali sui contenuti e sul rispetto dei ruoli. Un piano dunque da realizzare per continuare a garantire un futuro alla Fondazione e l’indipendenza della Banca, forse facendo ancora di più di quello che vi è scritto e nell’ambito di una coesione più ampia possibile».
Il plauso della Fondazione Mps Il presidente della Fondazione Mps, Gabriello Mancini, dopo gli interventi dei membri della deputazione, ha ringraziato Profumo per la chiarezza con cui si è espresso, confermando il giudizio positivo sul piano che accoglie le richieste indicate dalla Fondazione in occasione dell’ultima assemblea della Banca, tra cui la riduzione dei costi, una nuova organizzazione, pronte risposte alla clientela alla quale deve essere assicurata la massima centralità. Mancini ha quindi ribadito l’impegno della Fondazione a sostenere il management nell’attuazione del piano e a seguirne l’implementazione fino al raggiungimento degli obiettivi previsti, che non dovranno essere disattesi. «Lo faremo – ha osservato Mancini – con grande attenzione, come espressamente richiesto anche dalla deputazione generale. Necessaria inoltre una riflessione sull’attuale situazione della Fondazione che porti a un aggiornamento delle linee strategiche al fine di salvaguardarne e valorizzarne il patrimonio. L’occasione sarà il varo del documento programmatico per il prossimo anno; un documento le cui linee consentano alla Fondazione stessa di continuare a svolgere quel ruolo, che le è proprio, di garante del legame della Banca con il suo territorio».