Banca Monte dei Paschi di Siena archivia il primo trimestre con una perdita inferiore alle previsioni a circa 100 milioni di euro. Gli analisti si attendevano un rosso di 154 milioni. Interrotto il trend di flessione dei ricavi e le masse intermediate alla fine del primo trimestre sui livelli di fine 2012. E' quanto conferma Rocca Salimbeni ricordando il «clima sfavorevole» per lo scandalo derivati e le indagini giudiziarie per l'operazione Antonveneta. E il titolo corre in borsa.
I numeri Al 31 marzo 2013 il Margine della gestione finanziaria e assicurativa del gruppo si e' attestato a circa 1.172 milioni, registrando una crescita del 50,6% sul quarto trimestre 2012 (circa 394 milioni in piu'), pur ponendosi in flessione del 22% rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente. Il margine di interesse e' risultato pari a circa 597 milioni, in crescita del 37,4% rispetto al trimestre precedente ed in calo del 32,4% sul 31 marzo 2012. Le commissioni nette, pari a circa 431 milioni, hanno registrato una ripresa, realizzando una crescita attorno al 12,6% rispetto al quarto trimestre 2012 (+ 48 milioni circa) e del 1,7% sull'analogo periodo dell'anno precedente. Dividendi, proventi simili e utili (perdite) delle partecipazioni pari a circa 27,2 milioni (18,5 milioni il contributo del quarto trimestre 2012), saldo riconducibile essenzialmente agli utili delle partecipazioni consolidate al patrimonio netto, al cui interno il contributo del comparto assicurativo di Axa-Mps e' di circa 23,2 milioni. Le rettifiche nette di valore per deterioramento di crediti sono pari a circa 484 milioni, in sensibile miglioramento (+ 890 milioni) rispetto al trimestre precedente.
Il clima sfavorevole Non solo un contesto economico difficile, il gruppo Mps ha dovuto affrontare nel primo trimestre «un clima non favorevole per l'effetto mediatico conseguente alle operazioni strutturate Alexandria, Santorini e Nota Italia ed alle indagini giudiziarie legate anche all'acquisto di Banca Antonveneta, rispondendo in modo fermo e deciso al fine di tutelare i propri interessi, la propria reputazione e la fiducia dei clienti». E' quanto si legge nella nota con cui l'istituto bancario comunica i risultati conseguiti al 31 marzo. «L'insieme coordinato delle azioni impostate dal management e l'utilizzo di tutti i possibili strumenti a disposizione, hanno permesso al gruppo – si legge – di confermare le masse intermediate sui livelli di fine 2012, consolidando le quote di mercato nei principali segmenti di business, e di interrompere il trend di flessione dei ricavi»
Accelerata sul Piano Industriale Il Montepaschi accelera sul piano industriale e per settembre si attende la chiusura di 200 filiali. E' quanto emerge dal comunicato sui conti del primo trimestre, nel corso del quale l'organico è in flessione di 1.541 unità rispetto a dicembre con ulteriori 225 uscite previste entro giugno (58% del piano). Intanto, sono stati chiusi 96 sportelli e sono previste ulteriori 160 chiusure entro luglio e 40 entro settembre, col conseguimento dell'obiettivo di 400 chiusure con due anni di anticipo rispetto al piano. «Sono in corso contatti con l'Unione europea e il termine per la presentazione del piano di ristrutturazione è il 17 giugno». Lo ha indicato l'amministratore delegato Fabrizio Viola. La commissione Ue deve dare il proprio via libera al piano che passa anche per la sottoscrizione di oltre 4 miliardi di aiuti di Stato, tra cui i Monti bond e a tale proposito l’amministratore delegato ha poi sottolineato: «Da qui alla fine dell'anno lavoreremo a pancia a terra per rimborsare gli interessi al Tesoro sui Monti bond».
L’ottimismo Viola «I fattori negativi sono alle spalle e il Monte dei Paschi ha superato uno dei trimestri più difficili della sua storia per la crisi reputazionale che ha influenzato negativamente almeno metà del trimestre – ha sottolineato Viola -. L'andamento patrimoniale, finanziario, economico ha messo in evidenza la grande forza con cui il gruppo ha reagito. Oggi possiamo dire con tranquillità che tutto quello che di negativo ha influenzato il mese di febbraio è alle spalle e di traguardare con razionale ottimismo alle prospettive della nostra banca». Viola ha detto che si ravvisano «i primi segnali consistenti di miglioramento del quadro aziendale riconducibile al grande lavoro svolto e al puntuale avanzamento del piano industriale». In particolare, Viola segnala «l'andamento dei ricavi e dei costi operativi che mostrano buona qualità e quindi saranno sostenibili nel tempo».
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