La Commissione ha ricevuto il piano di ristrutturazione di Mps, in tempo con le scadenze che aveva imposto, ed è ora partita l'analisi. Secondo quanto spiegato da Antoine Colombani, portavoce del commissario alla concorrenza Joaquin Almunia, i servizi antitrust valuteranno se il piano è in linea con le regole sugli aiuti di Stato, e i contatti con le autorità italiane sono costanti. L'esecutivo comunitario adesso studierà il piano per vedere se è compatibile con le regole comunitarie, e si prenderà tutto il tempo necessario.
 
Sul tetto del 4% «L'unica scadenza per Monte Paschi era quella di sei mesi per le autorità italiane», ha sottolineato il portavoce di Almunia, che non è entrato nel merito del piano. Nel corso del consueto briefing della Commissione, alla domanda se Bruxelles avesse posto, tra le condizioni chieste all'Italia, anche la rimozione dallo Statuto di Mps dell'articolo che limita al 4% l'esercizio del diritto di voto degli azionisti di Mps, eccezion fatta per la Fondazione Mps titolare del 33,6% del capitale della banca, «il nostro ruolo è vedere se sono rispettate le norme comunitarie in materia di aiuti di stato», ha risposto Colombani.
 
Obiettivo rafforzamento del capitale Il giudizio della Commissione è necessario per il via libera definitivo al prestito di Stato di 4 miliardi (i cosidetti Monti Bond) sottoscritti dal Tesoro per rafforzare il capitale di primo livello (Core Tier 1) del gruppo bancario senese. Comunque, in data 13 giugno 2013, il Monte dei Paschi di Siena ha ricevuto una comunicazione del Ministero delle Economia e delle Finanze (Mef) in cui, in vista dell'assemblea straordinaria della banca del prossimo 18 luglio, si richiama la necessità di «rimuovere il limite di possesso azionario del 4% previsto dall'art. 9 dello Statuto sociale» del gruppo bancario senese (leggi)