Gianluca Baldassarri, ex capo area finanza di Mps, sarà il primo dei tre imputati a presentarsi oggi davanti al Collegio giudicante del Tribunale di Siena presieduto da Leonardo Grassi, al processo sulla ristrutturazione del derivato Alexandria (leggi). Gli altri due imputati (l'ex presidente e l'ex dg del Monte, Giuseppe Mussari e Antonio Vigni), dovrebbero essere ascoltati nell'udienza già fissata per mercoledì 29 gennaio.
Il processo entra nel vivo Questa mattina, prima di Baldassarri, dovrebbe essere sentito un funzionario della Consob, l'ultimo teste chiamato di Pm titolari dell'inchiesta Antonino Nastasi, Aldo Natalini e Giuseppe Grosso. Con Baldassarri, difeso dagli avvocati Filippo Dinacci e Stefano Cipriani, il primo processo frutto dell'inchiesta sull'acquisizione di Antonveneta, dovrebbe entrare nel vivo. Secondo l'accusa i tre imputati occultarono il mandate agreement, il contratto, stipulato da Mps con Nomura per la ristrutturazione del derivato Alexandria. Baldassarri, tra l'altro, è l'unico dei tre imputati ad essere stato in carcere (quasi sei mesi): venne arrestato il 14 febbraio 2013 (leggi), rilasciato il 16 marzo per un vizio di forma, e nuovamente arrestato il giorno successivo. Fu scarcerato solo il 26 luglio scorso, quando gli vennero concessi gli arresti domiciliari (leggi). Il 17 ottobre la Cassazione aveva accolto il ricorso dei difensori e lo aveva rimesso in libertà (leggi). Dall'apertura del processo, il 26 settembre (leggi), l'ex capo area è sempre stato presente in aula a fianco dei suoi difensori, saltando solo l'ultima udienza, quella dell'8 gennaio. A lui i Pm chiederanno spiegazioni sul contratto con Nomura ritrovato il 10 ottobre 2012 dal nuovo ad di Mps, Fabrizio Viola, in una cassaforte nell'ex ufficio di Vigni a Rocca Salimbeni, e consegnato ai Magistrati.