Via libera all'abolizione del tetto del 4% per i soci privati di Banca Monte dei Paschi di Siena. Lo ha deciso l'Assemblea straordinaria del Monte con il 98,88% del capitale presente in sala e il 53,7% dell'intero capitale sociale. La decisione di modifica dell'articolo 9 dello Statuto del Monte, che fino ad oggi escludeva per i soci privati di poter superare il 4% del capitale, era stata proposta al Cda, che poi l'aveva approvata, dal presidente Alessandro Profumo e dall'ad Fabrizio Viola. Il via libera era scontato dopo il sì della Fondazione Mps, azionista di riferimento con il 33,5%, che lunedì scorso aveva annunciato il suo sì alla proposta (leggi). Per i nuovi vertici della banca la modifica dell'articolo 9 era fondamentale per affacciarsi sul mercato alla ricerca di nuovi soci e quindi di nuovo capitale, per restituire gli oltre 4 miliardi di Monti bond allo Stato. L'assemblea, però, e' stata l'occasione per i senesi e per i piccoli soci, di far sentire la loro voce, di criticare Profumo e il presidente della Fondazione Gabriello Mancini, oggi alla sua ultima partecipazione come presidente (il prossimo 3 agosto scadrà il suo mandato), e gli ex vertici del Monte (Giuseppe Mussari e Antonio Vigni). Critiche anche pesanti che, però, non hanno fatto cambiare una decisione ormai presa, anche dopo gli indirizzi dati dagli enti nominanti (Comune e Provincia) che avevano lasciato a Mancini la scelta di come votare in difesa del territorio e dell'indipendenza della banca. L'assemblea convocata in seduta straordinaria e ordinaria si è conclusa poco prima delle 15.

Il presidente Profumo: «Spero nuovo socio non sia una banca» Durante la tradizionale conferenza stampa di fine assemblea, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano un identikit dei nuovi soci, il presidente Profumo ha risposto che «l'auspicio dei vertici di Mps è che tra i nuovi soci non ci sia un operatore del settore perché se si presenta significa che vuole comprarci, cosa che vorremmo evitare. Non c'è nessun identikit – ha detto Profumo – dovremo capire chi può avere interesse a diventare azionista, anche significativo, di questa banca. Nel nostro mondo ideale dovrebbe essere qualcuno interessato a un progetto di lungo termine, auspicabilmente non un operatore del settore perché se si presenta significa che vuole comprarci, cosa che vorremmo evitare. Quando sarà il momento cominceremo a capire chi può essere».

L’Ad Viola: «A buon punto su esternalizzazioni» «Siamo nella fase finale delle analisi delle diverse opzioni – ha spiegato l’ad Fabrizio Viola ribadendo  l'obiettivo di condurre in porto l'estenalizzazione di 1.100 dipendenti entro l'anno – credo che nel mese di agosto saremo in grado di fare qualche comunicazione. Siamo a buon punto: a oggi, se non ci sono sorprese, l'obiettivo di realizzare la cosa entro la fine dell'anno e' a portata di mano».

Mps parte civile contro ex vertici?«Banca Mps valuterà se costituirsi parte civile al processo con rito immediato che si aprirà a Siena a settembre nei confronti di Giuseppe Mussari, Antonio Vigni e Gianluca Baldassarri e l'obiettivo sarà quello di ''massimizzare l'interesse della banca''». Lo hanno detto il presidente Profumo e l'Ad Viola. Sull’ipotesi di costituirsi parte civile, Viola ha aggiunto:«Stiamo riflettendo, abbiamo tempo fino a settembre, dipende da una serie di valutazioni che faremo anche sotto il profilo civile, sceglieremo la strada che porta più vantaggi per la banca» (guarda)

Viola: «Spero no tempi lunghi da Commissione Ue» «Spero non siano tempi lunghi». Così l'ad Viola ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano che tempi prevedesse per una risposta definitiva della Commissione Ue che sta analizzando il Piano di ristrutturazione predisposto per avere anche il via libera ai Monti bond. «Ma non dipende da me Siamo consapevoli che, sia nei confronto della comunicazione sia di un ritorno a un'attività di mercato normale, abbiamo interesse che non sia un tempo lungo» Nessun commento, invece, quando gli è stato chiesto se ci fosse all'orizzonte un'ipotesi di aumento di capitale più alto di quello già deciso (1 miliardo): «con un iter di questa delicatezza sul tavolo della Commissione Ue – ha detto l'ad riferendosi proprio al Piano – non sono opportune dichiarazioni». A proposito dei dividendi, poi, l'ad ha detto: «Non si può parlare di dividendi a partire dall'anno prossimo». «Mi sento di escluderlo – ha spiegato –  a prescindere dall'utile, infatti, c'è un tema di ricapitalizzazione anche con l'autofinanziamento e per questo il dividendo non è argomento di attualità».

Il titolo timido in borsa A Piazza Affarri intanto volano i titoli degli istituti di credito italiani. “Svetta” nel listino Banco Popolare (+8,76%), seguita da Bpm (+8,73%), Bper (+7,47%), Ubi Banca (+5,275), Unicredit (+4,315), Intesa SanPaolo (+3,69%), Mediobanca (+2,96%). Chiude tonica, ma timida rispetto alle altre, anche Banca Mps con il +1,66%, al termine dell'assemblea ordinaria e straordinaria degli azionisti.

LA GIORNATA

Il presidente Profumo «restituire i Monti Bond per non sparire da Siena»  «Purtroppo non ci sono ancora nuovi azionisti all'orizzonte». Lo ha detto il presidente di Mps, Alessandro Profumo, rispondendo in Assemblea ai soci e ricordando che per ora «nessuno di noi è andato a cercarli anche perché ''sarebbe stato impossibile andare a cercarli nell'incertezza» su piano all'esame Ue e interessi Monti Bond. Il presidente ha poi aggiunto: «Mps deve restare indipendente ma per farlo dobbiamo restituire i Monti Bond, altrimenti saremmo nazionalizzati e scompariremmo da Siena». profumo ha poi ricordato che le attuali norme europee «imporrebbero allo Stato di vendere a terzi, parti o tutta la banca e allora si che scompariremmo da Siena». Qualora l'Assemblea dei soci di Mps non togliesse «il vincolo del 4% la Fondazione Mps non potrebbe effettuare dismissioni a copertura del proprio debito e la Banca non potrebbe effettuare l'aumento di capitale necessario al rimborso dei prestiti di Stato. Voglio esprimere il mio più sincero apprezzamento per il presidente della Fondazione Mps Gabriello Mancini  – ha poi aggiunto Profumo – perché in questi 15 mesi si è instaurato un grande rapporto di trasparenza, confronto e rispetto. E’ doveroso da parte mia riconoscere la qualità di un rapporto che non e' stato di sudditanza da nessuna delle due parti».

Mancini: «Fondazione ingannata» A mezzogiorno, dopo una serie di interventi da parte di chi chiedeve di posticipare il voto odierno, ha preso la parola il presidente della Fondazione Mps, Gabiello Mancini: «La Fondazione è stata pesantemente ingannata e danneggiata, la Fondazione che non è né complice né artefice. La Fondazione – ha proseguito il numero uno di Palazzo Sansedoni -, quale soggetto vigilato dal Mef, ha preso nella dovuta considerazione che le sollecitazioni di tutte le autorità di vigilanza rendono indifferibile e non evitabile la scelta di rimuovere il limite statutario del 4% di possesso azionario» A Siena, in un recente passato, «si è venuta a stagliare una situazione che vede – ha proseguito Mancini –  da un lato l’emersione di soggetti ingannatori e, dall’altro, l’amara sorpresa dei soggetti ingannati per il quale in primis è stata ingannata la stessa Banca, così come lo è stata l’intera Comunità senese». In merito all'ingresso di nuovi soci la Fondazione Mps, «consultata la Banca e nel rispetto delle reciproche autonomie, attuerà tutte le iniziative, in vista di un’auspicabile ottimizzazione delle rispettive politiche di approccio al mercato e fermo ovviamente il primario obiettivo di tutelare il proprio patrimonio. La Fondazione auspica una base azionaria stabile e con un orizzonte di investimento di lungo periodo e quindi fuori da ogni logica meramente speculativa».(scarica l'intervento integrale).

L’odg   Nel corso della seduta è stato anche revocato Michele Briamonte dalla carica di consigliere di amministrazione di Mps. Lo ha deciso l'assemblea, con l'80,055% dei voti. Briamonte era stato sospeso dal CdA dopo che il Gip di Siena, su richiesta della Procura, lo scorso 22 maggio, aveva disposto l'interdizione dall'incarico per due mesi, nell'ambito dell'inchiesta aperta con l'ipotesi di insider trading per la pubblicazione di notizie riservate (leggi).

La curiosità «Sono gli orgiastici e i pervertiti a comandare la città di Siena», ha concluso così il suo intervento il socio Pierpaolo Fiorenzani, ex assessore comunale nella giunta-Cenni. La sua frase, sicuramente, può essere considerata in maniera spiccata la nota maggiormente di colore della giornata.

Il presidio Fisac Cgil All'esterno della sede dell'assemblea la Fisac Cgil di Siena ha organizzato questa mattina un presidio chiedendo «che venga ripreso il confronto fra le parti per individuare, nell'ottica del rilancio della Banca, misure che contemporaneamente attuino la riduzione dei costi e la tutela dei livelli occupazionali e delle garanzie contrattuali» (guarda).

Il manifesto “Abolizione del tetto del 4%+aumento di capitale=banca regalata agli stranieri”. E’ quanto si legge nei manifesti sei metri per tre affissi all’esterno dell’Auditorium dove si sta svolgendo l’assemblea. “Vogliono chiudere tutto – si legge ancora nei manifesti – per nascondere le vere responsabilità”.

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