«Abbiamo un importante confronto con la Commissione Ue, fino alla conclusione di questo qualsiasi parola al riguardo non è opportuna». Così l'Amministratore Delegato di Mps, Fabrizio Viola, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano se ci fosse un rischio di nazionalizzazione per l'istituto senese, riferendosi all'incontro in programma con la Commissione il prossimo 17 giugno. «Stiamo lavorando per far tornare la banca operativa a 360 gradi sul mercato». A chi poi gli chiedeva se prima dell'incontro con la Commissione Europea sarà affrontato anche il tema del limite del 4% previsto nello statuto della Fondazione Mps per i soci privati, Viola ha spiegato che su questo «sono già state dette tante parole e credo non sia opportuno aggiungere altro»
Il peggio alle spalle La banca è tornata a fare la banca superando forse la fase più acuta: «Il peggio è alle nostre spalle». Ha detto Viola a margine di un incontro con Confindustria a Firenze, ricordando poi come l'istituto senese abbia avviato «un percorso virtuoso che ci aspettiamo consenta di riportare la banca dove deve stare»
Futuro incerto per Briamonte Sul futuro di Michele Briamonte, consigliere di Mps indagato per insider trading (leggi) e interdetto dal Gip di Siena per due mesi da queste funzioni «avrete notizie al momento opportuno». Così sempre l'Amministratore Delegato di Rocca Salimbeni ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano se nel prossimo Cda sarà affrontato il futuro del consigliere. A proposito di eventuali sue possibili dimissioni, Viola ha poi aggiunto: «Bisogna chiederlo al presidente».
Sulle elezioni amministrative Lo stesso Fabrizio Viola è poi intervenuto anche sulle elezioni amministrative che si sono svolte ieri a Siena ed ha sottolineato: «Aspettiamo il ballottaggio, ma è importante che la città abbia un'amministrazione che sia la condizione indispensabile per il rilancio della città. Noi stiamo facendo il nostro meglio sulla banca – ha aggiunto Viola – e ci attendiamo che la nuova amministrazione faccia altrettanto per la città»
Mini bond per le Pmi Nasce il primo fondo che investe in 'mini-bond' per le Pmi. L'iniziativa è stata presentata questa mattina, nella sede di Confindustria Toscana a Firenze, dall'Ad di Mps Fabrizio Viola, dal vicepresidente di Confindustria Vincenzo Boccia e da Andrea de Vido, amministratore delegato di Finanziaria Internazionale, in rappresentanza dei tre soggetti promotori. Il Fondo Minibond è un fondo di tipo chiuso e riservato a investitori qualificati e investirà in strumenti di debito, prevalentemente minibond emessi da Pmi residenti in Italia. Avrà una durata massima di 7 anni, con dimensioni inizialmente comprese tra i 100 e i 150 milioni di euro. I minibond saranno titoli senior unsecured con scadenza massima pari a 5 anni e rimborso ammortizzato del capitale e cedole a tasso fisso. Il rendimento dei titoli sarà calcolato al momento dell'emissione in funzione dei rendimenti di mercato di emissioni con merito creditizio. La destinazione dei fondi derivanti dall'emissione è riservata a nuovi investimenti e al finanziamento del circolante. «Quella del Fondo minibond, il primo nel nostro mercato nazionale – ha spiegato Viola – rappresenta una novità di enorme importanza, dato il contesto attuale. L'iniziativa è stata pensata infatti per fornire alle Pmi un maggior equilibrio nella liquidità e una maggiore diversificazione delle fonti di finanziamento». «L'auspicio – ha aggiunto Boccia – è che questo progetto faccia da apripista per altre iniziative analoghe e per lo sviluppo di un mercato riservato ai titoli delle Pmi»
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