Palazzo_Sansedoni copia La Fondazione Mps scende al 15,07% delle quote detenute nella banca conferitaria e oggi rilancia che vorrà esserci al prossimo aumento di capitale della Banca. Nella giornata di ieri, infatti, l’ente di Palazzo Sansedoni ha ceduto  un pacchetto di poco inferiore al 12% di quel 29,9% del capitale di Banca Mps ancora nel suo portafoglio. Secondo le stesse fonti che confermerebbero la vendita, le quote sono state offerte con uno sconto del 5% circa rispetto alla chiusura del titolo Mps oggi in Borsa (a 0,246 euro, +2,71). In pratica sono passate di mano 1,4 miliardi di azioni dell’ente, presieduto da Antonella Mansi, prima a circa 0,2337 euro per azione per un valore superiore 327 milioni, poi a 0,239 euro per un valore di circa 335 milioni. Oggi, a commento dell’operazione, la presidente non ha escluso che la Fondazione possa partecipare all’aumento di capitale della Banca a maggio. «La nostra aspirazione è mantenere una partecipazione più contenuta, il che vuol dire che cerchera’ di esserci».

L’estinzione del debito come priorità Attraverso una nota, la Fondazione Mps aveva specificato che la somma incassata sarà «prioritariamente destinata alla totale estinzione del debito residuo nei confronti dei creditori finanziatori» (scarica). Da giorni Mps è uno dei protagonisti sul mercato con un passaggio di mano di titoli che aveva raggiunto il suo massimo tra il 5 e il 6 marzo: in due giorni erano state scambiate azioni pari a circa il 29%. Le voci davano in quei giorni la vendita di un pacchetto da parte della Fondazione (leggi). In realtà, a piazzare il 3% del capitale era stata la famiglia Aleotti (scesa così all’1%), anche se l’ente aveva approfittato del rally improvviso piazzando l’1,58% e scendendo per la prima volta sotto il 30%, per un controvalore di 40,5 milioni.

Profumo: «E’ un’ottima cosa»La vendita dell’11,98% di Mps da parte della Fondazione è «un’ottima cosa frutto anche del lavoro fatto dalla Banca». Lo ha detto il presidente dell’Istituto senese, Alessandro Profumo, entrando questa mattina all’esecutivo dell’Abi, a cui partecipa anche il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco.

Siena Cambia: «Mansi e Deputazione si sono guadagnati sul campo la riconferma» «Con il lavoro fatto fino ad oggi, prima bloccando i tempi inspiegabilmente troppo veloci dell’aumento di capitale e poi salvaguardando il patrimonio e il ruolo della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, con una vendita oculata che ha permesso di coprire i debiti e mantenere una quota azionaria della Banca, Antonella Mansi e la Deputazione amministratrice si sono guadagnati sul campo la riconferma del proprio mandato». E’ il commento di Siena Cambia all’indomani della notizia della cessione delle quote da parte di Palazzo Sansedoni.

La scommessa vinta della Fondazione Qualora nelle prossime ore arrivasse la conferma della vendita del 12% ai prezzi di ieri, la Fondazione (che ha in carico il titolo a 0,24 euro) potrebbe quasi dire di aver vinto quella che per molti, il 28 dicembre scorso, era stata una scommessa: Mansi disse no all’aumento di capitale a gennaio, come chiesto dai vertici del Monte, con l’obiettivo di salvare parte del patrimonio di Palazzo Sansedoni, facendo sì approvare dai soci l’aumento di capitale da 3 miliardi ma solo dalla seconda metà di maggio. L’idea era di trovare acquirenti disposti a prendere in carico una grossa fetta del capitale che comunque la Fondazione avrebbe dovuto vendere. Un’operazione che a molti sembrò alquanto rischiosa ma che, letta a distanza di meno di tre mesi, potrebbe consentire alla Fondazione di restare anche con una quota importante nella Banca, sicuramente superiore al 4-5% ipotizzato a settembre, quando si insediarono i nuovi vertici dell’ente e contemporaneamente saldare il debito di 340 milioni contratto con un pool di banche nel 2011.

Il presidente della Provincia di Siena: «Passo decisivo per la messa in sicurezza del patrimonio» «La storia di questi anni consiglia grande prudenza nel commentare a caldo l’esito di operazioni finanziarie complesse, ma credo di poter dire che la cessione avvenuta ieri da parte della Fondazione Mps guidata da Antonella Mansi rappresenti il passo decisivo nel percorso di messa in sicurezza del suo patrimonio residuo». E’ il commento del presidente della Provincia di Siena, Simone Bezzini all’operazione compiuta dalla Fondazione Mps . «Grazie a questa operazione sarà possibile uscire dall’indebitamento e rafforzare la capacità di onorare i debiti di natura istituzionale verso enti e associazioni – ha aggiunto Bezzini -, mantenendo una partecipazione significativa nel capitale di Banca Mps. Nei mesi scorsi in molti consideravano ormai morta la Fondazione Mps e invece si stanno creando i presupposti per ridare un futuro a questo ente». Il presidente della Provincia di Siena spiega inoltre che l’operazione di cessione delle quote «pone le basi per portare avanti, in via assolutamente prioritaria, un percorso di ricostruzione e differenziazione del patrimonio che nel medio-lungo termine potrà consentire alla Fondazione Mps di tornare a svolgere la propria mission a servizio del territorio».

Fmps vendita azioni Bmps 18 marzo 2014