La Fondazione Mps agirà in giudizio contro Nomura, Deutsche Bank e gli ex vertici di Banca Mps per ottenere il risarcimento dei danni legati alle operazioni strutturare Alexandra e Santorini. Lo si legge in una nota dell'ente guidato da Gabriello Mancini che, a suo tempo, aveva espresso riserve sulle azioni decise dall'assemblea dell'istituto.
L’analisi dei presupposti La Deputazione Amministratrice della Fondazione Mps nella riunione tenutasi oggi dopo avere a suo tempo votato a favore delle azioni di responsabilità e di risarcimento del danno avviate dalla Banca Mps davanti al Tribunale di Firenze rispettivamente contro le banche Nomura e Deustche Bank, oltre che nei confronti degli ex vertici della banca stessa (ossia presidente e direttore generale dell’epoca), ha attentamente esaminato la possibilità di agire contro i medesimi soggetti per ottenere il risarcimento dei danni che le sono stati direttamente causati. Tale esame è stato principalmente condotto in base alla relazione degli amministratori della Banca Mps sottoposta agli azionisti in occasione dell’assemblea ordinaria del 30 aprile 2013, che contiene la descrizione e la puntuale analisi tecnica delle operazioni denominate Alexandria e Santorini poste in essere dai soggetti convenuti in responsabilità dalla Banca.
Al fianco degli attuali vertici Essendo pervenuta alla convinzione che dai dati informativi resi pubblici dalla Banca Mps emerge l’esistenza dei presupposti per agire a tutela dell’Ente, la Deputazione Amministratrice, sciogliendo la riserva a suo tempo espressa dal presidente in occasione dell’assemblea che approvò le azioni intraprese dalla Banca, ha oggi deliberato di autorizzare presidente e direttore generale ad avviare nei tempi tecnici occorrenti, davanti ad ogni competente autorità giudiziaria, le dovute azioni di tutela. Nel contempo la Fondazione ha altresì deciso di affiancare la Banca Mps nelle cause da questa avviate ed ha autorizzato presidente e direttore generale ad attivare tale intervento con il quale l’Ente aggiungerà le proprie considerazioni nell’interesse proprio e a sostegno delle giuste richieste avanzate dalla Banca.
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