Tappa senese per il tour elettorale di Rivoluzione Civile con il suo leader Antonio Ingroia in un incontro pubblico che si è tenuto questa mattina alla saletta dei Mutilati. Parole forti quelle dell’ex magistrato nei confronti della vicenda che da settimane sta attanagliando la Banca Monte dei Paschi di Siena. E a poche decine di metri dalle aule del tribunale senese, proprio di fronte al palazzo di giustizia dove i Pm stanno portando avanti indagini e interrogatori sull’inchiesta Mps, Ingroia ha detto «La vicenda di Mps è l'esempio dei risultati dell'intreccio perverso tra politica e banche dal quale i partiti non sono usciti fuori. Rivoluzione Civile vuole cacciare i partiti dalla gestione diretta delle banche e dai consigli di amministrazione delle fondazioni bancarie».

Le responsabilità Durante l’incontro pubblico il leader di Rivoluzione Civile ha poi rincarato la dose: «Una vicenda che dimostra che il tessuto economico del Paese è divorato da una casta famelica, fatta di politici e manager corrotti che trasformano le istituzioni in un piccolo mercato di interessi particolari. Lo scandalo Mps – ha aggiunto Ingroia – è lo specchio della situazione in cui versa l'Italia: la politica si è intrecciata con la cricca dell'alta finanza, della speculazione bancaria e dell'imprenditoria spregiudicata. La politica è immersa in modo inestricabile nel malaffare, per questo la magistratura è stata percepita come una minaccia. Monti ha aiutato il Monte dei Paschi di Siena con un prestito di 3,9 miliardi di euro. E' la stessa cifra tolta dalle tasche degli italiani attraverso l'Imu e negata ai terremotati: soldi elargiti senza che nessuno vigilasse sul loro utilizzo. Monti e le forze politiche che lo hanno sostenuto – ha concluso – portano la responsabilità dello scandalo che ha travolto Mps». Non l’unica responsabilità, secondo Ingroia, che peserebbe sull’ex Presidente del Consiglio Monti reo di aver sottaciuto anche sulle vicende legate a Finmeccanica. «L'arresto di Orsi – ha spiegato – porta con sé una grave responsabilità politica del governo Monti che avrebbe dovuto farlo dimettere prima che succedesse questo scandalo quando si sapeva già che era indagato».

Piena fiducia tra magistrati Sullo specifico dell’inchiesta Mps Antonio Ingroia ha piena fiducia nella magistratura ed ha sottolineato: «Mi sembra che stiano andando avanti con grande responsabilità e grande rigore. Lasciamoli lavorare». A margine dell’incontro senese, ha poi aggiunto: «Non posso entrare troppo nel dettaglio delle indagini perché non ne conosco gli aspetti specifici. Dico solo che mi auguro nell’interesse dell’istituto, dei risparmiatori, dell’economia nazionale e dei cittadini che i magistrati facciano un’indagine rapida. L’inchiesta Mps evidenzierà se ci sono state appropriazioni indebite di denaro, trucchi del bilancio, elusioni intenzionali e raggiri in danno agli organi di vigilanza e se poi questo è stato fatto solo da parte dei vertici di allora della banca o si è verificato agevolando teste e soggetti e ci sono state quindi tangenti in senso stretto. Ma questo spetta ai magistrati verificarlo».

Il rischio infiltrazioni mafiose «Bisogna mettere al centro delle priorità la lotta ad ogni forma di mafia a cominciare dalla mafia finanziaria che è il cuore del sistema criminale mafioso». Così Ingroia, stamani ad Arezzo, prima di giungere a Siena, aveva commentato il dato per cui in Toscana il fenomeno del riciclaggio è molto diffuso. Una volta giunto nella città del Monte, a specifica domanda sulla possibilità che possano emergere infiltrazioni mafiose dall’inchiesta in atto, il leader di Rivoluzione Civile ha detto: «Io sono abituato da magistrato a ragionare su elementi concreti, non ho accesso a notizie tali per poter trarre delle conclusioni. Certo è notorio che le ramificazioni mafiose nel mondo della finanza, ormai in tutta Italia, Toscana compresa, ci sono. Quindi è possibile. Dal possibile alla concretezza c’è poi il lavoro dei magistrati della procura che vanno fatti lavorare tranquillamente».

Mani pulite e libere Nel corso dell’incontro pubblico non sono poi mancate le “stoccate” agli altri candidati per le elezioni politiche sottolineando la volontà di «abbattere questo sistema e cacciare questa classe dirigente. Noi abbiamo le mani pulite e libere – ha spiegato Ingroia -. Loro hanno le mani sporche, macchiate dai reati come Berlusconi oppure le mani legate dai poteri finanziari, nazionali e internazionali come Monti».