“Un gruppo di investitori statunitensi guidato dall’ex deputato e avvocato Norman D. Dicks ‘corteggia’ i funzionari italiani del Tesoro dalla seconda metà del 2020 con un piano da 4 miliardi di euro (4,8 miliardi di dollari)”.

Sarebbe questa l’ultima rivelazione sul futuro di banca Mps anticipata da Bloomberg nella serata di ieri. Secondo quanto riportato dal colosso americano “Presentata intorno a Natale”, l’offerta statunitense avrebbe “una base di 900 milioni di euro per il 64% in mano allo Stato oltre impegni aggiuntivi per coprire il fabbisogno di capitale della banca”. “Gli avvocati di Dicks starebbero cercando interlocuzioni con il Tesoro, dopo l’arrivo di Mario Draghi al Governo”.

LA REAZIONE DI MPS

Una proposta però che sarebbe in contrasto il matrimonio promesso dall’ex Governo Conte con UniCredit. Intanto fanno sapere dagli Usa “un portavoce di Monte Paschi ha detto che la banca non è a conoscenza della proposta proveniente dagli Stati Uniti e di non essere mai stata contattata da quegli investitori o dai loro consulenti”.