All’indomani della presentazione dei dati della semestrale Mps, numeri in chiaro scuro che denotano una ripresa rispetto al 2012 ma una perdita oltre le aspettative degli analisti (leggi),  il titolo di Rocca Salimbeni sprofonda in Borsa e in controtendenza con tutto il comparto bancario. Guadagni diffusi infatti li hanno registrati Intesa Sanpaolo (+3,35%) e UniCredit (+4,49%) mentre speculare è stato il Monte dei Paschi che ha perso il 2,40%, piazzandosi in ultima posizione sul listino ed il titolo è stato bersagliato dalle vendite.

Il sindaco annuncia l’interesse di finanziatori stranieri E pensare che nel primo pomeriggio, a Borsa ancora aperta, il sindaco di Siena Bruno Valentini, parlando con alcuni giornalisti a margine del Consiglio comunale, ha rivelato che ci sarebbero «Soggetti stranieri disponili a mettere delle ''fiches'' sul Monte dei Paschi che, per quanto sia in difficoltà, ritengono abbia ancora un futuro». Lo stesso primo cittadini ha poi sottolineato: «In questi giorni sono stato contattato, mi risulta che si siano affacciati soggetti di cui occorre valutare tutta l'attendibilità ma apparentemente credibili». Un interesse che, secondo il sindaco, sarebbe generato dai «meriti della rete che è il gioiello della banca, per i meriti di queste migliaia di straordinari dipendenti che hanno difeso la banca nel momento più difficile».

Fisac: «L’azienda giochi a carte scoperte» Questa mattina i dati sulla semestrale sono stati anche oggetto di un confronto tra l’Amministratore Delegato Fabrizio Viola e i sindacati. «Si tratta di un risultato che sicuramente risente delle difficoltà economiche generali del Paese e del settore – scrive in una nota la Fisac Cgil -, ma che conferma la necessità di dotarsi di un Piano Industriale non incentrato unicamente sui tagli ma anche sul rilancio commerciale della banca che permetta un rapido ritorno alla redditività. Non possiamo non rilevare come manchino chiari segnali di controtendenza – prosegue la Fisac – e anzi dobbiamo registrare, sul fronte delle assunzioni di manager esterni, episodi che, oltre ad essere incoerenti con la politica di riduzione dei costi, suscitano perplessità in riferimento al mancato allineamento di talune delle professionalità ingaggiate con le reali necessità». Sul capitolo esternalizzazioni la Fisac poi sottolinea che «è sconcertante che in assenza di una risposta da parte della UE sulla revisione del Piano Industriale si confermi una scelta che non ha niente a che vedere con la riduzione dei costi, ma rappresenta unicamente lo smantellamento delle garanzie occupazionali e contrattuali ed è quindi inaccettabile. E' ora che l'azienda giochi a carte scoperte ed affronti organicamente il problema con le rappresentanze dei lavoratori».

Fabi: «Su esternalizzazioni siano rispettate garanzie occupazionali» E sul tema delle esternalizzazioni è intervenuto anche Lando Siloni, segretario generale Fabi, a proposito delle trattative in atto e annunciate ieri in conference call tra Mps e le due società Bassilichi e Accenture. «Bisogna rispettare le tutele e le garanzie occupazionali per i lavoratori del back office oggetto di esternalizzazione, come da accordo sul piano industriale – spiega Siloni -. Verificheremo il rispetto dell'accordo sul piano industriale, firmato il 19 dicembre 2012, che prevede ampie tutele e stringenti garanzie occupazionali per i lavoratori del back office oggetto di outsourcing. Al tempo stesso, valuteremo i requisiti della nuova società a cui verranno conferite le lavorazioni, e ci opporremo con fermezza a ipotesi di partnership con aziende orientate, per vocazione strategica, alla mobilità territoriale dei lavoratori. In quanto rappresentanti dei lavoratori – spiega – siamo massimamente interessati al salvataggio e alla rinascita del Gruppo Mps, assieme alle economie e alle comunità di riferimento. Vogliamo proseguire su questa via, che coniuga istanze di giustizia e coesione sociale dei lavoratori con un'avvertenza fondamentale: se il dibattito internazionale sul Piano industriale del Gruppo e sulla sua efficacia di rilancio dovesse essere piegato strumentalmente a creare le condizioni per la perdita di autonomia della banca, l'opposizione della Fabi sarà intransigente e senza quartiere»