SIENA – “Quella tra Mps e Mediobanca è una partita di mercato che fa il mercato. Il governo la guarda, nulla di più”.
Poi per rincarare la dose: “E’ il mercato che fa queste partite, non il governo”. Il sottosegretario Federico Freni alza le mani sull’operazione che potrebbe modificare in modo netto gli assetti della finanza italiana. Resta però il fatto, e Freni ne è sicuramente consapevole, che il governo non è uno spettatore disinteressato.
Il Tesoro è ancora oggi il primo azionista di Mps, con l’11,7% del capitale. Senza dimenticare che il giorno dell’annuncio dell’ops da parte di Rocca Salimbeni, non ci fu proprio la levata di scudi contro questa opportunità. Anzi, il ministro Giancarlo Giorgetti dette il suo benestare. Per capirsi, un giudizio assai differente da quello dato sull’assalto di Unicredit a Banco Bpm.
Quindi, al netto del singolo giudizio, è presumibile aspettarsi che neanche da Roma possano chiamarsi fuori. E un ruolo, anche nel convincere gli investitori in vista dell’assemblea del 17 aprile, lo devono pur avere.