Alessandro Profumo«Non ho ancora deciso». Lo ha detto il presidente di Mps, Alessandro Profumo, a margine dell’audizione in commissione Finanze del Senato, rispondendo ad una domanda sulla sua eventuale disponibilità per un secondo mandato come presidente del Monte dei Paschi. Sul futuro il presidente di Mps ha detto che «il sistema bancario italiano subirà profonde trasformazioni visto che è ancora meno concentrato di altri sistemi europei. La crisi ha ridotto il numero aggregazioni avvenute negli ultimi anni, con la vigilanza Ue ripartirà in modo intenso l’attività di aggregazione sia domestica che crossborder».

Bad bank, niente regali Durante l’audizione il numero uno di Rocca Salimbeni ha spiegato in merito alle ipotesi di una bad bank di sistema o meglio di soluzioni normative e fiscali per la cessione dei crediti in sofferenza,  «Vedo con favore qualcosa che consenta di gestirli in modo sistemico». «Nessuno vuole regali e certamente non noi, dobbiamo fare qualcosa che consenta di mobilizzare l’immensa quantità di crediti (deteriorati ndr) oggi totalmente fermi».

Penalizzati dalla Bce Profumo ha poi sottolineato che l’esame della Bce sul sistema bancario europeo «ha penalizzato le banche italiane» per via della metodologia utilizzata. «L’esercizio ha penalizzato fondamentalmente le banche commerciali rispetto alle attività finanziarie che sono più pesanti in altri paesi rispetto all’Italia». Oltre a dover scontare un pil in forte calo negli anni di crisi, ha spiegato Profumo, le banche sono state ulteriormente penalizzate dal fatto che la Bce ha preso come «base il Pil 2013 per Italia, il peggiore degli anni, ed è poi stato messo in discussione il debito sovrano ipotizzano un allargamento degli spread». «Le banche italiane sono state penalizzate dall’esame Bce ma ora è inutile discutere se siamo stati trattati bene, come paese ora dobbiamo avere una maggiore aggressività nel presidiare le decisioni». Per questo «bisogna mandare la gente migliore in Europa, ed essere molto presenti quando si formano le norme nella fase iniziale, avere incisività nelle discussioni e nelle tematiche che il nostro paese in passato non sempre ha avuto».

Aumento di capitale tra fine maggio e giugno L’aumento di capitale da 3 miliardi di euro di Mps sarà lanciato «tra fine maggio e giugno». Ha detto l’Ad di Mps, Fabrizio Viola. Una parte della ricapitalizzazione, pari a 1,071 miliardi, servirà a rimborsare in anticipo 1,071 miliardi di Monti bond. «Il primo problema sul quale siamo intervenuti è stata la governance della banca, che non era adatta» ha spiegato poi Viola nella sua audizione alla Commissione Finanze del Senato. Poi c’era un problema di «capitale su cui siamo intervenuti e stiamo intervenendo», infine «anche problemi legati a vicende che hanno poi avuto conseguenze giudiziarie, come la questione di Alexandria».