«Il lavoro è complesso, la situazione difficile ma credo che ci siano le premesse per fare un buon lavoro e consolidare il ruolo della Fondazione con la prospettiva del mantenimento di un rapporto con la Banca in un contesto rivisitato e soprattutto corroborare le funzioni di supporto al territorio». Sono le prime parole del nuovo dg della Fondazione Mps Enrico Granata che oggi ha incontrato a Palazzo Sansedoni i giornalisti. «La Fondazione ha un grande prestigio in Italia e nel mondo – ha aggiunto – e anche una storia e prospettiva di ruolo importante da consolidare nella città e nel territorio».
Celerità, intensità e diversificazione del patrimonio per il futuro della Fondazione Per la messa in sicurezza dell'ente «il percorso non è breve ma nemmeno troppo lungo, tutto va fatto nella tempistica disegnata dagli organi di governo della Fondazione», prima dell'aumento di capitale della banca ha affermato. «Bisogna affrontare i problemi con celerità e con intensità – ha aggiunta Granata – perché il percorso che ci aspetta deve essere compiuto senza perdite di tempo ma questo non è nella realtà delle cose». Sui tempi per la risoluzione dei problemi, secondo Granata «sono implicitamente dati dalla proposta portata all'attenzione dell'assemblea dei soci con il percorso che vede l'aumento di capitale dopo la metà di maggio. E' chiaro – ha sottolineato il nuovo provveditore – che in questo periodo la Fondazione dovrà trovare misure e attuare interventi disegnati per rivedere la propria partecipazione nella banca». Sul futuro dell’ente di Palazzo Sansedoni, Granata ha precisato che «è importante che la Fondazione rimanga azionista della banca, ma deve diversificare il proprio patrimonio. Questa è una esigenza ineludibile per evitare una situazione di concentrazione eccessiva su una partita. Bisogna ritrovare modalità di redditività del patrimonio che consentano di fare il lavoro da Fondazione bancaria, in cui il termine bancaria ci ricordi le genesi della Fondazione ma non sia determinante nell'azione e nel posizionamento della Fondazione stessa».
Il dg: «Ci sono le premesse per proseguire dialogo con la banca» «Confidiamo che i vertici della Banca restino al loro posto, se ci sarà una condizione diversa si affronterà» ha spiegato Granata. «Non so se i rapporti con la Banca sono tesi» ha risposto chi chiedeva un commento sui rapporti con la conferitaria. «Ci sono sempre stati e ci saranno – ha aggiunto il dg – e quindi credo che ci siano tutte le premesse per un dialogo e per proseguire insieme». Sulla possibilità che il Cda della Banca impugni la delibera approvata nell'assemblea degli azionisti lo scorso 28 dicembre (leggi) , il neo provveditore della Fondazione ha risposto: «vedremo quello che accade».