Clima rovente a Siena e a Rocca Salimbeni che si trova, letteralmente, in mezzo a due fuochi: il day after le rivelazioni de Il Fatto sull’operazione Alexandria e l’immediata vigilia dell’assemblea straordinaria degli azionisti di venerdì (leggi). A tenere banco le reazioni di enti, sindacati e politici attorno alla bufera, l’ennesima (leggi), che si è abbattuta sul Monte dei Paschi. Intanto lo scandalo derivati pesa in Borsa dove le azioni dell'istituto senese, all'indomani del passo indietro dell'ex presidente Giuseppe Mussari dal vertice dell'Abi (leggi), perdono il 5% a 0,26 euro. Forti gli scambi pari a 248 milioni di pezzi, vale a dire circa il 2,1% del capitale. Secondo alcuni analisti, tra cui quelli di Equita sim, la vicenda derivati sta pesando soprattutto sull'immagine della banca, mentre dal punto di vista contabile la situazione sarà tamponata dalla sottoscrizione dei 3,9 miliardi di Monti-bond.
 
Fondazione Mps verso azione responsabilità La Fondazione Montepaschi di Siena presieduta da Gabriello Mancini valuterà un'eventuale azione di responsabilità ai danni della precedente gestione per lo scandalo derivati che ha travolto l'istituto. È quanto si apprende da fonti vicine all'ente, primo azionista della banca senese. In particolare, l'azione verrà valutata non appena saranno disponibili tutti gli elementi e la dinamica dei fatti nonché l'effettivo impatto sui conti della banca, viene precisato. Un'analisi puntuale sullo stato dell'arte dell'esposizione su strumenti “tossici” sarà fornito alle Autorità di vigilanza e al mercato entro metà febbraio, in occasione del Cda chiamato a esaminare la struttura del portafoglio titoli e derivati.
 
Fisac-Cgil, la Banca spieghi la situazione reale «Mps ha il dovere di spiegare ai lavoratori la reale situazione della banca e le reali responsabilità delle precedenti gestioni e di quella attuale». Lo afferma in una nota la Fisac-Cgil, commentando le dimissioni di Mussari «del quale avevamo chiesto più di un anno fa unitariamente, nel silenzio di tanti che oggi sembrano aver ritrovato la parola, le dimissioni da presidente della banca. L'azienda – chiede la Fisac-Cgil – convochi le organizzazioni sindacali, affronti il tema del risanamento accantonando inutili progetti quali le esternalizzazioni e la neutralizzazione del contratto integrativo. Noi abbiamo da tempo un progetto basato sulla solidarietà e su politiche serie di contenimento dei costi. È quello che stiamo spiegando ai lavoratori nel corso di assemblee straordinariamente partecipate e che registrano un fortissimo consenso rispetto alle nostre proposte».
 
Il Codacons si costituisce parte civile «Ci costituiremo a Siena dove è già aperto un procedimento da parte della Procura in relazione ad operazioni sospette che vedono coinvolta Mps». È stata questa la presa di posizione del presidente di Codacons Carlo Rienzi. «Riteniamo – aggiunge Rienzi – che gli utenti, sia clienti della banca che azionisti del Monte dei Paschi, abbiano subito un danno dalle operazioni sui derivati, certificato dalle pesanti perdite in Borsa registrate in queste ore dai titoli dell'istituto senese. n pesante danno economico che – conclude -, attraverso la costituzione di parte civile del Codacons, potrà essere risarcito da chi si è reso protagonista di operazioni temerarie, in totale spregio degli interessi dei consumatori utenti dei servizi bancari».
 
Abi: Tempi lunghi per la sostituzione di Mussari Intanto a Roma, all’Abi nella fattispecie, non sono ancora chiare le dinamiche del dopo-Mussari. Tempi lunghi per la sostituzione dell’ex presidente Mps a Palazzo Altieri. Al momento non è stato infatti convocato nessun comitato esecutivo straordinario, e il prossimo appuntamento in calendario è fissato al 20 febbraio. Tutte le soluzioni sono quindi possibili, tranne un ripensamento dello stesso Mussari che ha presentato dimissioni «irrevocabili» nella lettera al vice presidente vicario dell'Abi Camillo Venesio, che ha assunto – pro tempore – la guida dell'Abi.
 
Bonanni solidare con Mussari E mentre molte branche della politica si scagliano contro il «presidente-avvocato», il segretario della Cisl Raffaele Bonanni conferma il suo apprezzamento per Giuseppe Mussari. «Ho molta stima dell'avvocato Mussari – ha detto Bonanni a margine di un convegno all'Istituto Sturzo – mi dispiace davvero di questa situazione, perchè la sua presenza all'interno delle parti sociali è stata molto positiva. Spero che riesca ad uscire da questa vicenda e continuare la sua opera preziosa», ha aggiunto.
 
Centro-destra infuocato Sul versante opposto, durissime le dichiarazioni degli esponenti del centro-destra, senese e nazionale. Il coordinamento comunale e provinciale del Popolo delle Libertà di Siena si dissocia dal «teatrino di quanti cercheranno, fra i molti che ne hanno fatto parte, di prendere le distanze dal ‘sistema Siena’», dicendo «io l’avevo detto, io ero contro». Da Roma tuona anche il presidente del gruppo PdL al Senato Maurizio Gasparri: «Se la magistratura metterà lo stesso zelo che ha messo in altre vicende su quella del Montepaschi, ci troveremo davanti ad una vicenda di enorme portata – ha detto Gasparri -. A cominciare dall'acquisto di banche a prezzi assurdi da parte del Monte. La cosa più grave è che tutto ciò accada mentre il governo Monti accorda 3,9 miliardi a Mps, più dell'Imu pagata sulla prima casa dagli italiani». Su Twitter, il j’accuse di Giorgia Meloni, fondatrice di Fratelli d’Italia: «A Mps 3,9 miliardi di aiuti di Stato sotto forma di MontiBond, più dell'intero valore dell'Imu sulla prima casa. E' follia spremere le famiglie per aiutare le banche».

Alfredo Monaci, appello a chiarezza e responsabilità Sul Monte «a partire da Antonveneta deve essere fatta chiarezza a 360 gradi. Ognuno si deve assumere le sue responsabilità politiche». Così  Alfredo Monaci, candidato in Toscana della Lista Monti, membro del cd di Mps dal 2009 al 2012 e presidente di Biverbanca. «Quello che oggi emerge dai giornali è riferito a fatti antecedenti alla mia presenza nel CdA del Monte dei Paschi. Sfido chiunque a trovare una mia dichiarazione favorevole o contraria all'acquisto di Antonveneta – ha aggiunto Monaci -. Adesso, per il Monte, si prospetta un futuro abbastanza difficile ma presumo che con lo spread in calo possa velocemente risalire la china. Comunque – conclude -, chi dice che la politica è fuori dal Monte dei Paschi si sbaglia perché Profumo è espressione della politica».

Axa vicina a Rossa Salimbeni Se il fronte italiano, come dicevamo, è sempre molto caldo, al di là delle Alpi ci pensa Axa a gettare un po’ di acqua sul fuoco. «Mps è il nostro partner in Italia, la collaborazione va molto bene e intendiamo continuare a svilupparla», ha spiegato all'Ansa un portavoce del gruppo assicurativo francese, azionista di Montepaschi e titolare di una joint venture con la banca toscana. La società transalpina non ha voluto fare commenti specifici sulle vicende di questi giorni, perché «non sta a noi farlo».