«Mps è l’esempio di come chi produce servizi finanziari  maneggia un ingrediente molto delicato che si chiama fiducia. La storia ci insegna che per far fallire una banca il sistema più sicuro è creare il panico fra i suoi depositari». Con queste parole il Direttore Generale della Banca d’Italia Salvatore Rossi è intervenuto sulle vicende legate a Rocca Salimbeni in occasione della presentazione ad Asciano (Siena) del suo ultimo libro “Processo alla Finanza”.  «Nel volume  riepilogo la vicenda molto brevemente – ha aggiunto Rossi -. Un caso serio di difficoltà che Mps ha attraversato negli ultimi anni, difficoltà che hanno prodotto perdite e inflitto colpi alla reputazione di una banca che aveva e ha un patrimonio molto grosso ed è poi finita in un circolo di polemiche innescate dalla competizione elettorale che hanno, di fatto, rischiato di provocare il panico. Poi la cosa non è successa fortunatamente. Ci sono procedure in corso, ci sono ipotesi di reato, finché i procedimenti non saranno chiusi non potremo trarne alcune conclusioni giudiziarie, ma possiamo cogliere lezioni di carattere economico e analitico». «Nel caso della finanza e del sistema bancario le regole ci sono e la vigilanza c'è stata». Così il Direttore di Bankitalia ha risposto a chi gli chiedeva un giudizio sull'azione di vigilanza svolta nel caso di Banca Monte dei Paschi. Parlando a margine con i giornalisti Rossi ha ricordato che in Italia la vigilanza la fa prevalentemente Bankitalia «ma anche altre autorità, al meglio delle sue possibilità».

La fiducia tornerà «La fiducia nel sistema bancario e finanziario italiano tornerà». Ne è convinto Rossi secondo il quale «il problema della fiducia in Italia è dipeso anche dal caso Mps, un caso serio, che ha destato molta preoccupazione, ma nel complesso il sistema bancario e finanziario italiano nello sconquasso che questa crisi mondiale ha portato in tanti altri Paesi ne è uscito meglio».

Regole più efficaci e trasparenza «Oggi si parla di finanza perché in momenti di crisi si rafforza nell’opinione pubblica la sfiducia nella finanza, anche se sappiamo come questa abbia un ruolo indispensabile per garantire la crescita economica e sociale della collettività». A dirlo Roberto Pianigiani, sindaco di Asciano. «A noi interessa che si recuperi fiducia migliorando le regole di funzionamento e la trasparenza. La crisi finanziaria ha prodotto un’ ulteriore messa in discussione dello Stato – ha aggiunto -. Rischiamo che si affermi una visione antistatale dell’economia. La crisi del 2007-2008 ha intaccato la liquidità dei mercati e la reputazione delle banche. Oggi non possiamo chiedere al settore ciò che non è in grado di fare e non possiamo considerare il settore creditizio causa della crisi». Parlando poi della situazione senese, il sindaco Pianigiani ha precisato che «La priorità di lavoro della politica dovrà essere quella di rendere competitivo il nostro territorio, mantenendo un tessuto sociale omogeneo fatto di elevata qualità di servizi, favorendo la crescita delle esportazioni e conquistando spazi in nuovi mercati, puntando sul turismo e sul manifatturiero. Dobbiamo favorire la costituzione di consorzi d’impresa e la diffusione delle conoscenze scientifiche. La finanza avrò un ruolo fondamentale perché dovrà individuare e indirizzare il credito in questi settori – ha concluso Pianigiani -. Infrastrutture, mobilità e cultura sono i settori da cui ripartire».