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SIENA – Mps imboccherà a breve una nuova strada. Esauriti gli obiettivi del piano industriale 2022-2026, l’ad Luigi Lovaglio detterà la linea per un aggiornamento della strategie dell’istituto di credito.

Passaggio che sarà esplicitato il 6 agosto, quando verranno resi noti i risultati della seconda trimestrale del 2024. L’attesa è per un’altra tornata di numeri positivi, come del resto stanno dimostrando in questi giorni tutte le maggiori banche italiane. Lo spunto per le rappresentative sindacali per tornare a chiedere di essere messi al centro dei progetti industriali di Rocca Salimbeni.

“Sosteniamo da sempre che le ipotesi sul futuro della nostra realtà creditizia, frutto del percorso di risanamento di cui parlavamo poc’anzi, dovranno tenere in considerazione soluzioni industriali e strategiche che valorizzino identità aziendale e marchio storico, salvaguardando al contempo l’attuale presenza territoriale e l’integrità del perimetro delle attività svolte – hanno evidenziato i sindacati a titolo unitario -. Sulla base di tali presupposti, non potrebbe pertanto essere accolta per quanto ci riguarda una ‘rilettura’ del piano di ristrutturazione che non fosse orientata al solo riposizionamento dei risultati reddituali ed economici, in assenza tra l’altro di un confronto su tale argomento, e fermo restando che pure i nuovi dati non potranno essere acquisiti tacitamente, qualora rappresentino elementi di potenziale incremento delle pressioni commerciali, da valutare quindi con la dovuta attenzione”.

L’occasione per dare una propria visione sulla strada da intraprendere in chiave di M&A. Argomento un po’ scomparso dai radar in queste ultime settimane, ma in ogni caso sempre di attualità, considerati gli impegni presi dall’Italia con le autorità europee per un disimpegno dello Stato dal capitale di Mps entro la fine del 2024.

“Il raggiungimento di significativi risultati in termini di profitto per BMPS, se confermato in sede di presentazione dei dati semestrali, consentirà di ritenere quale opzione strategica concretamente perseguibile anche l’ipotesi ‘stand alone’, da realizzarsi attraverso la messa in atto di un progetto industriale condiviso da un nucleo azionario auspicabilmente stabile”, hanno aggiunto i sindacati, prima dell’appello conclusivo: “Al management è adesso richiesto di dare prova di lungimiranza, riconoscendo concretamente e significativamente il merito di lavoratrici e lavoratori e non snaturando le linee guida operative e strategiche dell’attuale piano di ristrutturazione, a suo tempo concordate con il sindacato, inaugurando inoltre uno specifico confronto tra le parti sociali aziendali”.