E’ giallo trattative sul Piano Industriale tra azienda e sindacati Monte dei Paschi di Siena. Esternalizzazioni, contratto Integrativo Aziendale, progetto di Back Office e chiusura delle filiali. Pomeriggio di fuoco che porta ad un epilogo (?) degno di nota ma che porta a una chiusura del tavolo di trattative. Secondo quanto si apprende l’azienda, per mano della responsabile delle risorse umane Ilaria Dalla Riva, avrebbe inviato una lettera ai dipendenti per annunciare l’interruzione del confronto
La lettera «La delegazione aziendale ha comunicato oggi alle organizzazioni Sindacali – si legge – la chiusura della procedura per esaminare congiuntamente le eventuali ricadute sul personale. Anche se il piano industriale di gruppo prevedeva una riduzione complessiva (entro il 2015) del numero degli addetti di 4.640 unità, questi progetti non produrranno alcuna ricaduta sui livelli occupazionali». Le risorse saranno infatti impegnate in altrettanti progetti di «riqualificazione e riconversione professionale». Sul capitolo delle esternalizzazioni delle attività di Back Office e la disdetta del Contratto Integrativo Aziendale la lettera spiega: «la Banca prende atto che allo stato attuale permane un'indisponibilità pregiudiziale del sindacato ad affrontare il nuovo scenario. Permane, infatti, una netta contrarietà sindacale a qualsiasi forma di esternalizzazione, se pur parziale e con adeguate garanzie occupazionali. L'Azienda auspica che si possano creare le condizioni per proseguire responsabilmente il confronto e giungere ad un accordo in materia. Tuttavia allo stato attuale non possiamo che procedere con il progetto iniziale di esternalizzazione di tutte le attività di Back Office che si realizzerà nei modi e tempi previsti dalle procedure di legge e di contratto». Sul capitolo invece del Contratto Integrativo Aziendale, «la sua disdetta produrrà efficacia a partire dal 1 novembre. Da quella data troverà applicazione un regolamento aziendale con le condizioni economiche e di lavoro di maggior favore, rispetto al contratto nazionale applicate ai dipendenti». Obiettivo dell'Azienda è quello di rimodulare le voci di costo della contrattazione ed attuare alcune riduzioni di spesa non più sostenibili in questo contesto. «Resta inalterata la disponibilita' al confronto con il Sindacato anche su questo tema, senza alcuna pregiudiziale, con la consapevolezza del fatto che la situazione attuale del gruppo richiede grande senso di responsabilita' da parte di tutti».
Il giallo Viola Nel primo pomeriggio di oggi, durante la conferenza stampa su incontro con le associazioni di categoria senesi, l’amministratore delegato di Banca Mps Fabrizio Viola, su precisa domanda dei giornalisti, aveva annunciato che il termine della trattativa «e' stato prorogato. Era scaduto il termine dei 50 giorni, di comune accordo la banca ha deciso di prorogarlo perchè il lavoro non si era completato, dunque siamo in regime di proroga. Da alcune settimane – ha spiegato Viola – organizzazioni sindacali e direzione risorse umane stanno lavorando intensamente per arrivare a concordare una piattaforma di interventi che abbia la finalità di produrre quei benefici strutturali in termini di risparmio dei costi inseriti nel piano industriale. Su questo evito ogni tipo di commento e previsione nel rispetto del lavoro di queste persone. Penso che i tempi stanno maturando per una qualche forma di situazione che poi ci consentirà di andare avanti. Non sono oggi in grado di dire con che tempistica e soprattutto sul perimetro di ciò di cui si sta discutendo, non voglio sovrappormi: si sta facendo un lavoro immenso, correlato alla dimensione dei problemi». Alle parole di Viola si erano aggiunte però quelle del presidente Alessandro Profumo che aveva ribadito: «Sul tema dei costi siamo assolutamente certi che porteremo a casa gli obiettivi che ci siamo proposti».
Sindacati a Siena all’oscuro Interpellati sulla chiusura delle trattative i sindacati senesi hanno manifestato la loro sorpresa per l’annuncio dichiarando di non esserne a conoscenza. In serata è attesa una nota congiunta sui cui contenuti rimane il più stretto riserbo. Solo questa mattina il segretario provinciale della CGIL Claudio Guggiari era però intervenuto nel merito delle trattative e della situazione generale della banca auspicando una nuova gestione redditiva e scongiurando l'allontanamento della banca da Siena (leggi).
Sindacati a Roma tuonano Ma se a Siena i sindacati tacciono nell’immediato, da Roma è il segretario generale Fabi Lando Sileoni tuona: «Ora sarà muro contro muro perchè esternalizzare significa trasferire alle aziende che subentrano i licenziamenti. Premesso che il termine della procedura deve essere sancito ufficialmente da un documento, la rottura va addebitata esclusivamente al gruppo Mps che intende fare da apripista a livello di sistema per esternalizzare i lavoratori che il gruppo ritiene in esubero». Secondo il segretario Fabi se «passasse questo disegno sarebbe l'inizio della fine della categoria perchè ogni gruppo esternalizzerebbe migliaia di lavoratori». Sileoni ricorda la sigla del contratto nazionale con l'Abi «solo qualche mese fa il cui principio cardine era invece quello di portare dall'esterno all'interno i lavoratori. Ho l'impressione – conclude – che dietro le vicende Mps si nascondano le ambizioni di chi vuole ritornare nel giro che conta calpestando i diritti dei lavoratori».