Con tutti i riflettori d’Italia (e non solo) puntati su Siena, è semplice lasciarsi andare a facili associazioni con il Palio, le contrade e tutti quei valori che la cosiddetta “senesità” porta con sé. Cosa quanto mai sgradita a Siena, anche in un periodo in cui le vicende che animano la città hanno una portata ben superiore – specie a livello mediatico – e riguardano tutt’altri aspetti, quali in primis l’economia e la politica. Quindi, il messaggio per i molti cronisti giunti nella Città del Palio e per i numerosi “forestieri” che occupano le “lastre” in cerca di uno scoop deve essere ben chiaro da parte del mondo contradaiolo: giù le mani dal Palio, dai rioni e da tutti quei valori e tradizioni che animano questo microcosmo.
 
Parola al Consorzio per la Tutela del Palio «Il Consorzio per la Tutela del Palio si muove, da sempre, a difesa dell’immagine della Festa – spiega Sandro Nerli dell’Aquila, presidente appunto del Consorzio -. La diffida che abbiamo emesso verso la trasmissione “Gli Sgommati” di SkyUno si giustifica dal fatto che, per fare satira, sono state utilizzate immagini della corsa. Noi non facciamo censura – specifica Nerli -: la satira può piacere o meno ma il Palio non è assolutamente legato alle vicende economiche della città. Come si dice a Siena, si è confusa la lana con la seta». Il nodo della questione, quindi, va ricercato con l’utilizzazione di immagini della Carriera “a pista chiusa”: quando tutti gli ingressi all’anello di tufo che circonda Piazza del Campo vengono, appunto, chiusi. A quel punto – a livello televisivo e mediatico – ogni immagine diventa proprietà del Comune di Siena gestita dal Consorzio di Tutela del Palio. «Ognuno può fare le riprese che vuole perché comunque ci troviamo in un luogo pubblico – specifica ancora il presidente del Consorzio -: foto a bandiere e a rioni vestiti a festa, non ci sono problemi. Ci troviamo in luoghi pubblici e le immagini devono comunque essere finalizzate a utilizzi privati, compresa la pubblicazione sui social network. La cosa importante è che non vengano assolutamente associate a pubblicità o ad altre attività con finalità commerciali». Insomma, il vademecum per la stampa “estera” (intesa come “non senese”) è tracciato. «Occorre essere molto umili e approcciare al mondo delle contrade con grande sensibilità – conclude Nerli -. Il “sentito dire” non basta per calarsi nella mentalità di contrada e capire l’universo di valori che lì dimorano. La corsa e i quattro giorni di festa sono un corollario, la contrada è la vita».
 
Parola al Magistrato delle Contrade Slegare quindi Palio e contrade dalla cronaca cittadina. Sebbene, nei giorni scorsi, la notizia del mancato rinnovamento del Protettorato da parte della Banca ai rioni aveva animato e non poco i rumors locali. Oggi però, il mondo del Palio festeggia il management Mps che è tornato sui suoi passi, rivedendo la decisione. 3.500 euro a contrada: questo l’accordo raggiunto dopo un incontro tra la Deputazione del Magistrato delle Contrade e l’amministratore delegato del Monte dei Paschi Fabrizio Viola. «Il dottor Viola ha dimostrato di aver compreso quello che è il valore del Protettoraro, il suo significato, che è ben diverso da una “sponsorizzazione” – racconta il Rettore del Magistrato delle Contrade Fabio Pacciani del Bruco -. Il Protettorato rappresenta il legame simbolico che ogni contradaiolo ha con la contrada. Può essere di entità diverse a seconda delle disponibilità economiche e rappresenta il voler riconoscere il legame, il senso di appartenenza e la partecipazione attiva alla vita del rione». In sostanza, al di là dei numeri e delle cifre, i 3.500 euro che il Monte distribuirà a tutte e 17 le contrade di Siena non rappresentano un risarcimento economico. «Si tratta di ribadire un legame secolare che sarebbe venuto a mancare. E in tal senso il gesto del dottor Viola è stato molto importante – ribadisce Pacciani -. Credo che, specie in momenti come quello che sta attraversando oggi Siena, ci sia tanto bisogno di gesti di coesione».