SIENA – Partenza in salita per l’aumento di capitale di Mps. A preoccupare nell’esordio della ricapitalizzazione non è il calo del titolo, poco sopra ai 2 euro con un perdita del 2,7%, quanto il crollo dei diritti di opzione.
Scesi di oltre il 91% e anche sospesi per eccesso di ribasso. Se le azioni dovessero scollinare sotto i 2 euro, risulterebbe più conveniente comprale in Borsa che prenderle nella sottoscrizione dell’aumento. In base al prospetto di ricapitalizzazione, il possesso di tre diritti consente di sottoscrivere 374 al prezzo di 2 euro ciascuna.
Secondo gli analisti, la conferma della tendenza porterebbe a un intervento del consorzio di garanzia. Una delle notizie positive è invece arrivata dal fronte degli investitori, con Axa pronta a investire 200 milioni nell’operazione. Cinquanta sarebbero invece quelli di Ion.
Le vicende di Mps sono state motivo attrattivo anche per Lando Maria Sileoni, che interpellato da una trasmissione radiofonica di RadioRai Sportello Italia, ha parlato dei prossimi scenari. “Il Tesoro deve cedere il Monte dei Paschi di Siena entro i prossimi due anni, entro il 2024. Ma molto prima di quella scadenza dovrà cercare un partner o altri partner”, ha detto il segretario generale della Fabi.
“Durante questo tipo di operazioni – ha proseguito -, c’è chi, come al solito, pretende o pensa che MPS si possa comprare con un euro, come e’ accaduto a giugno del 2017 con le due banche venete. Oppure, in questo momento, c’è chi ha l’intenzione di porsi come il cavaliere bianco: potrebbero essere due o tre le banche a rilevare il Montepaschi, soprattutto per coprire una propria carenza di capitale o deficit di coperture sui crediti deteriorati, cercando di farli apparire come di Mps”.
Il sindacalista ha quindi affrontato il tema dell’aumento: “Sarà un thriller fino all’ultimo secondo. Nell’accordo col consorzio di garanzia, sono presenti alcune, importanti clausole contrattuali che consentono di risolvere l’accordo, di fatto, in qualsiasi momento. Quella relativa all’insorgere o intensificarsi di atti di ostilità o atti di terrorismo o altre calamità oppure quella in merito a un cambiamento negativo sui cambi valutari, nella politica italiana e internazionale, nei mercati finanziari italiani e internazionali”.