Derivati, Nomura, Alexandria, Santorini, Nota Italia, titolo che crolla in borsa, poltrone che saltano. Da 48 ore i media stanno bersagliando l’opinione pubblica di informazioni bancarie, dando per scontato la conoscenza da parte dei più di tecniche finanziarie e gergo borsistico. Agenziaimpress.it ha voluto fare chiarezza intervistando Roberto Renò, docente di matematica finanziaria all’Università di Siena.
Cosa sono i derivati di cui si parla oggi sui giornali e in cosa sarebbe consistita l’operazione finanziaria Mps-Nomura?
«Un derivato è un titolo finanziario che prevede uno scambio di pagamenti che dipendono dall'andamento di altri attivi finanziari (tassi di interesse, indici azionari, valute).
Pur non conoscendo i dettagli dell'operazione con Nomura, in genere le banche (come MPS e Nomura) si scambiano derivati (quasi sempre a costo iniziale nullo) per coprire posizioni rischiose, a vantaggio di entrambi i contraenti. L'operazione può essere nata per le condizioni particolarmente vantaggiose per entrambe le banche. Purtroppo, se sono stati commessi errori nel valutare lo strumento finanziario, il derivato può ritorcersi contro chi lo contrae, e anche in maniera significativa».
In che modo l’operazione Nomura può aver portato alla perdita di un’ingente quantità di euro da parte di Banca Mps?
«I derivati prevedono flussi di denaro dipendenti dall'andamento di indici. In un derivato si può quindi perdere o guadagnare. Tuttavia, per una banca delle dimensioni di MPS, il derivato va sempre visto insieme alla posizione complessiva della banca in derivati. Se trattati con professionalità, perdite e guadagni si dovrebbero bilanciare esattamente, in modo da annullare il rischio complessivo del portafoglio della banca. Quindi, se guardo ad un derivato solo, potrò perdere o guadagnare, anche somme molto ingenti. Se guardo al portafoglio complessivo, questo dovrebbe non avere né perdite né guadagni, se non sono stati commessi errori».
Quali ripercussioni può avere l’operazione Alexandria sul titolo, sulla banca e eventualmente sui correntisti?
«I correntisti non hanno da temere. La ripercussione principale, per il momento, è mediatica e deriva dall'incertezza creata dalla fuga di notizie. La “paura” di un nuovo buco nel bilancio del Monte dei Paschi ha fatto cedere le quotazioni in borsa. Mussari si è dimesso dalla presidenza dell'Abi, preoccupato dell'impatto reputazionale dell'assommarsi, alla già pericolosa inchiesta su Antonveneta, del sospetto di una cattiva gestione. I prossimi giorni, o più probabilmente le prossime settimane, dissolveranno quest'incertezza, si spera in senso positivo».
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