La Procura di Milano ha notificato l’avviso di chiusura delle indagini a carico di 13 persone, tra cui gli ex vertici di Mps, ex manager di Deutsche Bank e di Nomura, in relazione ad una serie di operazioni finanziarie con cui sarebbero state coperte le perdite dopo l’acquisto da parte dell’istituto di credito senese di Antonveneta. Monte dei Paschi di Siena, Deutsche Bank e Nomura sono indagate per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti. I reati contestati nell’avviso di chiusura delle indagini, che prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, sono falso in bilancio, ostacolo alle attività di vigilanza di Consob e Bankitalia, aggiotaggio e falso in prospetto per fatti commessi tra il 2008 e il 2012.
Gli indagati Tra i 13 indagati persone fisiche figurano l’ex presidente di Mps Giuseppe Mussari, l’ex direttore generale Antonio Vigni, l’ex responsabile dell’area finanza Gianluca Baldassarri, l’ex direttore finanziario Daniele Pirondini e un altro ex manager Mps, oltre a cinque dirigenti dell’epoca di Deutsche Bank e due della banca d’affari giapponese Nomura. L’inchiesta appena chiusa dal procuratore aggiunto Francesco Greco e dai Pm Mauro Clerici, Stefano Civardi e Giordano Baggio, condotta dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Gdf, deriva dalle indagini scattate a Siena e trasmesse per competenza territoriale nel capoluogo lombardo nel maggio del 2014 su decisione del Gup senese. Nei mesi scorsi, tra l’altro la Procura di Milano aveva già chiuso un’altra tranche di inchiesta sugli ex vertici di Mps, originariamente aperta da Siena, che è arrivata già in fase di udienza preliminare.
Santorini e Fresh Al centro del filone appena chiuso ci sono una serie di operazioni finanziarie, e in particolare il derivato Santorini e il prestito Fresh, concluse dall’ex management di Mps per coprire, secondo le indagini, le perdite originate con l’acquisto nel 2007 di Antonveneta che costò circa 10 miliardi di euro. Già nell’aprile scorso, la Procura milanese ha chiesto il rinvio a giudizio (è in corso l’udienza preliminare) per Mussari, Vigni, Baldassarri, per l’ex ceo della banca d’affari Nomura International Sadeq Sayeed e per Raffaele Ricci, responsabile delle vendite per l’Europa e il Medio Oriente sempre di Nomura. Secondo l’accusa, in quel caso sarebbe stato nascosto un buco da oltre 300 milioni di euro nel bilancio di Monte dei Paschi di Siena attraverso l’operazione sul derivato Alexandria architettata in tandem con Nomura. Una tranche del ‘capitolo Alexandria’, tra l’altro,da quanto si è saputo, è presente anche nella nuova chiusura indagini che vede al centro, poi, in particolare, i casi Santorini e Fresh. Per inquirenti e investigatori, infatti, lo stesso meccanismo di copertura perdite portato avanti col derivato Alexandria sarebbe stato utilizzato anche per il caso del derivato Santorini e stavolta attraverso un contratto stipulato tra Mps e Deutsche Bank.