«Sul Monte Paschi la Banca d'Italia ha fatto tutto ciò che poteva». Ad affermarlo è il presidente della Bce Mario Draghi ascoltato in commissione Problemi economici del Parlamento europeo, in qualità di presidente del Comitato europeo per il rischio sistemico (Cers).
Vigilanza serrata «Dovrò riferirmi a un documento di Bankitalia, dove si legge che Bankitalia ha fatto tutto ciò che poteva fare» ha detto Draghi che ha citato anche un documento del Fondo monetario internazionale. «Il Fondo ritiene che Bankitalia ha agito correttamente e tempestivamente. La vigilanza è stata serrata ed è aumentata con l'acutizzarsi della situazione». Per l'istituto di Washington, Bankitalia «ha preso azioni puntuali e appropriate – nei limiti nel quadro legale – per affrontare la situazione di Mps», su cui c'era una «stretta sorveglianza» mentre «l'azione di supervisione è aumentata in modo appropriato quando i problemi di Mps sono diventati acuti». Il presidente della Bce ha, quindi, ricordato che «sono io che ho mandato le ispezioni a Monte Paschi»
Banca d’Italia contro Codacons La Banca d'Italia, nella giornata di oggi, ha definito «falsa» l'affermazione del Codacons sul presunto mancato deposito presso il Tar da parte della Banca d'Italia del parere reso dalla Banca al Ministero dell'Economia e delle Finanze in ordine all'emissione dei Nuovi Strumenti Finanziari. Via Nazionale ha ricordato come «con ordinanza emessa in data 8 febbraio il Presidente della III sezione del Tar del Lazio ha ordinato al Ministero dell'Economia e delle Finanze e non alla Banca d'Italia di depositare il documento». Il Codacons questa mattina aveva diffuso una nota in cui affermava che «la Banca d'Italia per la seconda volta ha rifiutato di depositare dinanzi al Tar il parere sui Monti Bond richiesto con una apposita ordinanza del Tribunale Amministrativo. E’ la seconda volta che l'istituto nega al Tar il documento in questione, nonostante due apposite ordinanze abbiano intimato il deposito del parere del Direttorio». Per l'associazione «a questo punto non possiamo non chiederci cosa impedisca a Bankitalia di rispettare le disposizioni di un giudice, e quali misteri si celino all'interno di tale documento. Inevitabile ora una denuncia in Procura – fa sapere il Codacons – contro i vertici della Banca d'Italia, affinché venga aperta una inchiesta in relazione all'inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità». E la Banca d’Italia ha annunciato che «al fine di tutelare i propri interessi, valuterà le opportune iniziative legali, anche in sede penale, da assumere nei confronti di chi ha diffuso le notizie false».