Se Mps non raggiungerà gli obiettivi di ricavi e utile previsti dal piano per gli esercizi 2015-2016 allora adotterà «ulteriori misure di riduzione dei costi». E’ quanto emerge dal prospetto per l’aumento di capitale della banca, in cui si ricorda che nell’ambito del taglio dei costi operativi «il gruppo ha già provveduto a ridurre i dipendenti di circa 2.800 unità tra il 2011 e il 31 dicembre 2013».
L’ombra della Commissione Europea Non solo, nel caso in cui il piano di salvataggio non dovesse raggiungere, in tutto o in parte, gli obiettivi previsti, la Commissione Europea potrebbe chiedere «il soddisfacimento di ulteriori condizioni anche peggiorative». Inoltre, in questo scenario la banca potrebbe tornare di nuovo davanti alle Autorità competenti per la presentazione di un nuovo piano. Il nuovo piano, si legge nel prospetto, «potrebbe includere, tra le altre cose, un cambio del management, nuove politiche di remunerazione e di distribuzione di dividendi, ulteriori emissioni di strumenti di capitale con effetti diluitivi, anche significativi, per gli azionisti esistenti».
O l’aumento o l’azzeramento Gli azionisti che non «sottoscrivessero la quota loro spettante subirebbero una riduzione massima della loro partecipazione, in termini percentuali sul capitale, pari al 97,7%». Si legge ancora nel supplemento al prospetto informativo per l’aumento di capitale che partirà lunedì.