Giornata di fuoco quella di Siena dove oggi si è riunita l'assemblea dei soci di Banca Mps. E il responso è stata la prima sentenza, quella popolare sullo scandalo che negli ultimi mesi ha travolto la banca: il 99,9% dell'assemble ha votato a favore dell'azione di responsabilità contro gli ex vertici Giuseppe Mussari e Antonio Vigni. A Mussari e Vigni vengono contestate le operazioni sui derivati sottoscritti con Nomura e Deutsche Bank e l'acquisizione della Banca Antonveneta, sui cui stanno indagando i magistrati. Lo scorso 17 aprile la Fondazione Monte dei Paschi di Siena ha reso noto il suo «totale appoggio» all'azione di responsabilità promossa dal management di Mps e quindi il suo voto favorevole in assemblea.«Non faremo sconti a nessuno pur di tutelare gli interessi della Banca, ma vogliamo evitare, come si dice, di dare calci all'aria». Lo ha sottolineato l'ad di Mps, Fabrizio Viola, parlando in assemblea dell'azione di responsabilità contro gli ex vertici.

LA GIORNATA

Profumo e la svolta della banca «La banca ha totalmente svoltato rispetto al passato sotto il profilo della trasparenza e della solidità patrimoniale». Queste le parole di Alessandro Profumo, presidente di Banca Mps, intervenendo in assemblea. «Ancora molta strada rimane da fare sotto il profilo della profittabilità anche se si cominciano a vedere dei segnali di inversione di tendenza». Sul rimborso dei Monti Bon per circa 4 miliardi di euro, invece, Profumo ha precisato: «Ritengo che noi ce la possiamo fare ma nulla è scontato».Il rimborso dei Monti Bond, ha aggiunto Profumo, è «la principale sfida che la banca si trova davanti» ed è «l'unico modo per mantenere l'indipendenza e la sede a Siena. Chi propone ricette magiche per rilanciare il gruppo prende in giro sé stesso prima ancora degli altri. Sappiamo comunque che tutte le altre banche dovranno procedere sul contenimento dei costi e su questo noi avremo un vantaggio competitivo», visto il recente piano varato dalla banca. Sul tema della ricapitalizzazione della banca, il presidente ha detto che «quando si parlerà di aumento di capitale ci piacerebbe ritrovare tutti insieme, con i nostri azionisti, un nuovo socio che condivida il progetto ma che non sia un gruppo bancario. Chi pensa di lasciare a Siena una banca con una base patrimoniale debole si sbaglia» ha aggiunto. Profumo ha quindi sottolineato che l'aumento è un passaggio necessario per il rilancio della banca.

Risanamento senza licenziamenti «Stiamo cercando di risanare quest'azienda senza praticare un licenziamento». Lo ha detto il presidente Mps Alessandro Profumo, replicando in assemblea alle critiche di alcuni piccoli azionisti, in rappresentanza dei dipendenti della Banca, circa le esternalizzazioni previste dal piano industriale per la riduzione dei costi dell'istituto senese. «Chi fa queste attività amministrative se restasse nella nostra azienda diventerebbe certamente un esubero –  ha osservato Profumo. Oggi nessuno di noi può pagare stipendi senza fare ricavi. Quel tempo è passato non solo per il Monte dei Paschi ma per tutto il Paese», ha aggiunto.

Da Fondazione "sì" ad azione di responsabilità contro ex vertici «Totale appoggio» della Fondazione Mps all'azione di responsabilità, ai sensi dell'art. 2393 del Codice civile, nei confronti degli ex vertici della Banca, Giuseppe Mussari e Antonio Vigni, per i danni subiti dall'istituto per le operazioni Santorini e Alexandria contratte con Nomura e Deutsche Bank. Lo ha detto Gabriello Mancini, presidente della Fondazione stessa, annunciando in assemblea il voto favorevole alla proposta di deliberazione sociale di responsabilità nei confronti dell'ex presidente del cda e dell'ex direttore generale, anche in concorso con altri soggetti (scarica l'intervento integrale).

Corsa nuovo vicepresidente CdA L'assemblea ordinaria di Banca Monte dei Paschi di Siena ha nominato Pietro Giovanni Corsa nuovo vice presidente del CdA, scelto fra i consiglieri nominati dall'assemblea del 27 aprile dello scorso anno, a seguito delle dimissioni di Turiddo Campaini unicamente dalla carica in questione. Corsa è uno dei due consiglieri in rappresentanza della famiglia Aleotti, che detiene il 4% del capitale di Mps, top manager del Gruppo farmaceutico Menarini. L'altro vice presidente della Banca in carica è Marco Turchi.

Assemblea approva bilancio Passa a larga maggioranza l'approvazione del bilancio del Monte dei Paschi di Siena in rosso per oltre 3 miliardi di euro. Il 98,7% del capitale presente all'assemblea degli azionisti della banca ha detto si', mentre lo 0,24% si e' opposto. Astenuto invece lo 0,94 per cento del capitale.
 
Limite 4%, presto un’assemblea sarà chiamato a rimuoverlo«Bankitalia ci ha chiesto con chiarezza di togliere il limite del 4%» sul possesso azionario «e presto un'assemblea sarà chiamata per rimuovere» questo tetto. Lo ha detto il presidente d Profumo, rispondendo alle domande degli azionisti, precisando che «chi si insedia alla guida di questa città dovrà discutere in tempi brevi di questo aspetto dello statuto della banca». In merito alla riduzione del suo compenso che nel 2012 è stato di circa 60 mila euro Profumo ha risposto ad alcuni azionisti che avevano chiesto delucidazioni «Alessandro Profumo non è venuto a Siena per fare soldi ma per risanare il Montepaschi. 'Ho avuto una certa fortuna nella mia vita e ho voluto dare l'esempio: il mio obiettivo è risanare questa azienda e tenerla indipendente da Siena. Non ho problemi a lasciare la mia poltrona, la posso lasciare in un minuto e mezzo, mi basta soltanto scrivere due righe e vado via. Sono venuto qui perché penso che da questa vicenda del Montepaschi si possa far vedere come anche da una situazione problematica possa nascere un nuovo modo di fare banca e io penso di poter dare un contributo», ha concluso.

L’ad Viola: «Non esistono altre perdite da portare in bilancio» «Il bilancio è corretto e risponde appieno a quanto dichiarato».Così l'a.d Mps, Fabrizio Viola, risponde alle accuse del Codacons che ventilava l'ipotesi di falso in bilancio rispetto all'operazione realizzata con Nomura. «Non esistono altre perdite da portare in bilancio», ha aggiunto Viola. Rispetto poi alla richiesta di Carlo Rienzi di poter vedere il contratto Alexandria l'ad ha risposto: «I documenti devono restare riservati anche ai soci, sono oggetto di indagini della magistratura».

Fiduciosi in un «cambio di passo» La Fondazione Mps «manifesta preoccupazione per il pesante risultato espresso» dal bilancio ma confida in un «cambio di passo» e per questo monitorerà attentamente la situazione. E' quanto dichiarato dal presidente Gabriello Mancini nel corso dell'assemblea degli azionisti (scarica il discorso integrale). In particolare, ha detto, l'ente «vigilerà affinché tutti gli obiettivi attesi vengano raggiunti nei tempi indicati, se non in anticipo, al fine di poter garantire ed assicurare quel cambio di passo da tempo atteso e necessario per incrementare il valore economico della banca. La Fondazione Mps non rinuncerà alla scelta dei soci per la banca» ha precisato.

«Fondazione fallirebbe con Tesoro nell'azionariato» «La Fondazione Mps fallirebbe se il Tesoro entrasse nell'azionariato della banca». Lo ha detto il presidente di Mps, Alessandro Profumo, nel corso dell'assemblea rispondendo ad un azionista, che chiedeva una maggiore presenza del pubblico nell'azionariato della banca. «Si parla sempre di alcune cose senza riflettere sulle conseguenze – ha aggiunto Profumo – la Fondazione avrebbe più debiti di quanto non avrebbe all'attivo».

I sindacati e il confronto da riaprire Intanto questa mattina fuori dall’auditorium di via Mazzini la Fisac-Cgil manifestava per dire sì al rilancio del Montepaschi e no alla precarizzazione e alla divisione dei lavoratori. «Invitiamo l'azienda – si legge in un volantino distribuito ai soci all'ingresso – a riaprire il confronto sul piano industriale, accantonando definitivamente iniziative discriminatorie e che dividono i lavoratori come la sostituzione del salario contrattato con quello incentivante individuale legato alla vendita e il licenziamento indiscriminato dei dirigenti, accompagnato peraltro, ad esempio a Roma, da assunzioni esterne negli stessi ruoli». In sala, ha comunicato il presidente Alessandro Profumo, era presente il 51,57% del capitale sociale. La Fondazione Mps risulta titolare di un 34,17%, la famiglia Aleotti (Finamonte) di un 4%, Unicoop Firenze del 3,68%, Axa del 3,72% e JpMorgan di un 2,53 per cento.

M5S chiede una commissione d'inchiesta Una commissione d'inchiesta su Banca Mps. La chiedono i parlamentari del Movimento 5 Stelle Massimo Artini, Mara Muzzi e Marco Baldassarre, presenti per un volantinaggio all'esterno dell'assemblea dei soci di Mps insieme al candidato sindaco del movimento alle comunali di fine maggio, Michele Pinassi. «L'articolo 82 della costituzione ci dà la possibilità di istituire una commissione di inchiesta, vogliamo trasparenza su quello che è successo dalla privatizzazione dell'istituto nel 1995 a oggi, per capire come si è arrivati a questo punto e trovare una soluzione insieme a un'amministrazione locale possibilmente diversa. C'e' stato un intreccio di interessi: sia destra che sinistra che sono state al governo in questi hanno responsabilità, anche solo di mancato controllo». Ha aggiunto Pinassi: «Essendo di fatto già nazionalizzata, una strada plausibile per il futuro di Mps e' un ridimensionamento a banca regionale, più vicina a cittadini e imprese come e' sempre stata nella propria storia. Siena ha bisogno di recuperare la prosperità distrutta da un manipolo di politici inadeguati». Nel volantinaggio, il movimento chiede anche le dimissioni immediate della dirigenza della Fondazione Mps.