SIENA – L’ultimo passaggio prima del via all’aumento di capitale è stato archiviato. La Consob ha approvato il prospetto della ricapitalizzazione che inizierà lunedì 17 ottobre.

Uno dei pochi squarci di luce in una giornata ancora da dimenticare a livello borsistico. Il titolo, prima di essere sospeso, aveva perso il 36%, venendo scambiato a 10,90 centesimi per azione. Un copione già visto ieri, quando Montepaschi aveva chiuso la seduta con un -33%.

Situazione che porta la capitalizzazione attuale in Borsa poco al di sopra dei 100 milioni. Il crollo rovinoso della valutazione azionaria è da mettere in relazioni alla vendita fulminea dei titoli posseduti dai piccoli azionisti, non disposti a sottoscrivere l’aumento. L’operazione, per la propria natura “iper-diluitiva”, rischia di lasciare quasi a mani vuote chi ha un capitale ridotto.

Nel frattempo, dalla Francia arriva l’indiscrezione che Axa sarebbe pronta a investire 140 milioni su Montepaschi, mentre dal cda di Anima sarebbe arrivata la conferma di una disponibilità per 25 milioni. “Sono benvenuti – ha affermato il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, raggiunto dal Sole 24ore – tutti gli investitori che rispettino Mps, la sua storia, il suo marchio, le sue persone e la sua strategia di banca commerciale. Certo, a parità di condizioni se sono italiani è preferibile. Ma l’elemento essenziale è che i partner abbiano obiettivi di sviluppo industriale e di valorizzazione adeguati: non vogliamo capitani di ventura o operazioni puramente finanziarie, nè intendiamo svendere un asset dello Stato”.

L’esponente del governo ha anche parlato degli scenari futuri: “Credo che una strategia stand alone pura non sia ipotizzabile né desiderabile, anche al di là dell’impegno a uscire dal capitale della banca assunto dal Governo. Una partnership a contenuto industriale del tipo che ho delineato permetterà alla banca un ulteriore salto di qualità, nell’interesse dei lavoratori, dei territori e dei clienti”.