«La ricapitalizzazione esclude al momento ulteriori ricadute sul personale». Così il segretario della Fisac Cgil di Siena Antonio Damiani al termine dell’incontro con l’ad di Mps Fabrizio Viola che ha illustrato ai sindacati i termini del Capital plan approvato ieri dal Cda. «I lavoratori del gruppo Mps da 2-3 anni sono interessati da fortissimi processi di ristrutturazione e penalizzazioni anche salariali – ha aggiunto Damiani – e non possono più essere chiamati in causa nei processi di ristrutturazione».
No all’ipotesi fusione «L’ipotesi fusione è un auspicio che viene fatto in ambito europeo ma secondo noi non deve realizzarsi perché questa azienda può svolgere il suo ruolo così com’è con i sacrifici che sono stati fatti e con i progetti in corso» ha detto Damiani che ha poi sottolineato: « L’Ue deve fare i conti anche con il Governo». «E’ inaccettabile che il Governo continui a voltarsi da un’altra parte» ha aggiunto Luca Bianchi di Dircredito che ha poi concluso: «Spero che tra qualche proclama e qualche 80 euro, Renzi trovi anche il modo di occuparsi di problemi seri quali sono per esempio la sopravvivenza autonoma della terza banca del Paese».