Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato dal Codacons per chiedere di fermare l'emissione dei Monti bond da 3,9 miliardi di euro concessi al Monte dei Paschi di Siena. Ma lo stesso Codacons non si arrende e invia una lettera al presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, per chiedere il ritiro dell'autorizzazione temporanea all'operazione Mps rilasciata dall'Istituzione europea.
 
L’ordinanza del Consiglio di Stato Il Tar del Lazio aveva respinto il ricorso il 21 febbraio scorso. Il Codacons aveva poi presentato appello ai giudici del Consigio di Stato che ha emesso venerdì scorso l'ordinanza, resa nota oggi. Il Consiglio di Stato ritiene che «non appare destituita di fondamento l'eccezione di carenza di legittimazione attiva in capo agli originari ricorrenti e odierni appellanti, (ri)proposta dalle parti appellate», questo in quanto «il ricorso si definisce anzitutto – secondo la stessa prospettazione degli odierni appellanti – come proposto a tutela dei cittadini e contribuenti che si presentano come portatori di un interesse (tutela dei cittadini e contribuenti da un paventato, futuro, danno erariale), che è un interesse di mero fatto, privo di azione in questa sede, attesa l'inconfigurabilità, con riferimento al bene per cui si domanda la decisione, di situazioni giuridiche in questa sede tutelabili rispetto ai soggetti coinvolti nell'operazione di ricapitalizzazione in oggetto». Il ricorso, inoltre, si legge ancora nell'ordinanza «nella parte in cui, sempre secondo la prospettazione degli appellanti, e' proposto a tutela dei consumatori e utenti, non rientra nell'ambito specifico di legittimazione definito dal Codice del consumo, che esclude espressamente dal rispettivo ambito di applicazione i servizi finanziari, ivi inclusi i servizi bancari e del settore del credito».
 
Lettera a Barroso Una decisione, quella del Consiglio di Stato, che non sembra aver fermato il Codacons pronta a dare nuovamente battaglia sul fronte Monti Bond. In attesa della prossima udienza al Tar fissata il 3 aprile, l'associazione dei consumatori ha reso noto l'invio di una lettera al presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso. «Se la Commissione Europea chiamata a dare la propria autorizzazione su una materia così delicata come appunto gli aiuti di Stato – si legge nella lunga lettera – delibera sulla base di false rappresentazioni fornite dallo Stato membro che ha attivato la procedura, va da sè che tale autorizzazione deve essere revocata nel momento in cui si accertasse la falsità delle rappresentazioni fornite, poichè non può essere considerata in alcun modo legittima un'autorizzazione concessa ad uno Stato membro a fronte di una rappresentazione menzognera. L'analisi cambia radicalmente ove si accertasse che le perdite sono la conseguenza di operazioni speculative (derivati creditizi) occultati ad arte insieme ad operazioni ad essi collegati». Sotto un altro aspetto, per il Codacons «la remunerazione dei Monti Bond è del tutto inadeguata in relazione al rischio sopportato dai contribuenti». Per questi, ed altri, motivi, l'associazione di consumatori chiede a Barroso di rivedere il via-libera della Commissione Europea ai Monti-bond, ritirando l'autorizzazione concessa alla luce dei nuovi fatti emersi che trasformerebbero l'intera operazione in un illecito aiuto di Stato in favore della banca senese.