SIENA – Sale l’attesa per il nuovo via libera alla vendita di azioni di Mps da parte dello Stato. Il 2 luglio ha termine il lock-up e il Tesoro potrà liberarsi di altre quote.

E’ opinione diffusa che possa scendere sotto il 20%, cedendo magari un altro pacchetto del 10%. Considerando l’andamento in Borsa, significherebbe incassare altre centinaia di milioni. Con le due precedenti cessioni il Mef ha già incamerato 1,57 miliardi. Una diluizione che strizzerebbe l’occhio all’Europa, sulla base degli accordi presi dall’Italia con le autorità competenti per un’uscita dal capitale entro la fine del 2024. Non è chiaro però cosa succederà quando lo Stato si farà da parte.

La voce insistente resta su Unipol, ma l’ad Carlo Cimbri ha replicato con una smentita al possibile interesse per il pacchetto azionario di prossima: “Non è nei piani di Bper e di Unipol nemmeno”. Il manager ha poi utilizzato l’ironia per smarcarsi anche in chiave futura su eventuali operazioni. “I desideri sono privati”, ha detto a margine di un evento della Consob.

Iniziativa dove era presente anche il sottosegretario Federico Freni. Interpellato sulla vendita di capitale da parte dello Stato ha evidenziato: “Non c’è nessuna fretta”. Prima di congedarsi con ambiguo “ne parliamo la prossima settimana”.

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