mpsCi sono due indagati in un fascicolo della Procura di Siena collegato alla morte di David Rossi, il capo della comunicazione di Mps che si è tolto la vita lanciandosi dalla finestra del suo ufficio a Rocca Salimbeni il 6 marzo 2013. Il fascicolo, aperto nel 2013, riguarda la pubblicazione, il 5 luglio 2013, su Il Fatto quotidiano, di uno scambio di e-mail intercorso tra Rossi e l’Ad di Mps Fabrizio Viola il 4 marzo 2013.La moglie di Rossi Antonella Tognazzi e il giornalista Davide Vecchi, secondo quanto si apprende, sarebbero indagati in concorso con l’ipotesi di reato di trattamento illecito di dati con l’aggravante prevista dal codice di aver commesso il reato “per conseguire o assicurare a sé o ad altri il prodotto o il profitto ovvero l’impunità di un altro reato”.Secondo i Pm Aldo Natalini e Nicola Marini, la Tognazzi avrebbe consegnato la corrispondenza riservata al cronista al fine di avanzare, quale erede di Rossi, tramite una terza persona, al momento non indagata, all’Ufficio legale di Mps, richieste economiche a titolo risarcitorio e per danneggiare l’immagine dell’Ad. Per l’aggravante dell’agire per l’esercizio arbitrario delle proprie ragioni, ipotizzato dai magistrati, la Procura non procede dato che la Banca ha deciso di non presentare querela. Ieri i due indagati erano stati convocati in Procura e, secondo quanto si apprende, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Nei prossimi giorni i Magistrati potrebbero sentire altre persone.