SIENA – Il passato è lontano, ma Francesco Gaetano Caltagirone è di nuovo un’azionista rilevante all’interno di Mps. Soprattutto dopo l’ultima operazione.
Adesso la sua quota vale il 5,026%. Precedentemente era del 3,644%. L’operazione emerge dalle comunicazioni Consob ed è avvenuta lo scorso 26 novembre, il giorno dopo che Unicredit ha lanciato, a sorpresa, una Offerta pubblica di scambio su Banco Bpm.
Soltanto a metà novembre Caltagirone, insieme con Anima, Banco Bpm e la Delfin della famiglia Del Vecchio aveva creato un nocciolo duro italiano nell’azionariato di Mps per un complessivo 15%, gettando le premesse per il terzo polo bancario visto di buon occhio dal Governo, poi appunto era arrivata la mossa di Unicredit su Banco Bpm, che di fatto immagina un percorso alternativo all’intero progetto.
Intanto si continuano a rincorrere le voci sui movimenti degli scenari bancari. Secondo le indiscrezioni più recenti, il Tesoro è deciso a mantenere la propria parte di capitale, pari all’11,5%, per un periodo di medio-lungo periodo.