Beppe Grillo all’assemblea dei soci di Mps porta in scena uno show prima di fronte ai giornalisti e poi nell’auditorium di fronte agli azionisti. Davanti a un caffè in un bar vicino alla sede di viale Mazzini si è dapprima trattenuto nel rilasciare dichiarazioni per poi diventare un fiume in piena da Mps alla Lucchini. «Qui siamo nel cuore della peste rossa – ha detto il leader del Movimento 5 Stelle – nel cuore del voto di scambio ma la gente continua a votarla perché dà lavoro. La mafia del capitalismo è qui». A proposito di Mps oggi riunita in assemblea per approvare il bilancio 2013, Grillo ha avuto parole di fuoco per il presidente Alessandro Profumo: «Se si leggono i bilanci di Profumo sono comici, nessuno è in grado di interpretarli, sono solo cumuli, parole come nelle pubblicità e nelle leggi» dicendo, poi, di sognare «una banca in mano ai piccoli azionisti che possano mandare via Profumo con il clic da casa». A proposito della Lucchini, invece Grillo ha detto che «la Regione ha speso 100milioni per mantenere in vita un forno per anni e ora vogliono usare una siderurgia vecchia di 40 anni usando il Corex, una tecnologia vecchia, nata morta».
Approvato il bilancio L’assemblea dei soci di Banca Mps ha approvato a maggioranza, con il 99,17% delle azioni rappresentate il bilancio 2013, con una perdita di 1 miliardo e 439 milioni di euro. I contrari sono stati lo 0,74%. Gli astenuti lo 0,77%.
Profumo: «Grillo? Ora guardiamo al futuro» «Noi siamo arrivati il 28 aprile 2012, nominati dall’assemblea di allora in una banca con situazione complessa, ben nota. Oggi siamo riusciti a far sì che si costituisca un consorzio di garanzia da 5 mld che porterà fuori la banca da tutte le problematiche, guardiamo al futuro». Così il presidente di Mps, Alessandro Profumo, a chi gli chiedeva un giudizio sulle considerazioni di Beppe Grillo: «con serenità le altre considerazioni le lasciamo a Grillo».
Viola ottimista: «per il 2014 anche qualche segnale sul lato dei ricavi» «Sono ottimista in reazione al lavoro che si sta facendo in banca ma anche per qualche segnale sul lato dei ricavi». A dirlo è l’ad di Mps Fabrizio Viola rispondendo ai giornalisti al termine dell’assemblea. Il settore dei ricavi, ha ricordato l’ad, «risente maggiormente delle condizioni di mercato ma è certo che noi vogliamo tornare alla redditività non solo abbassando i costi ma anche con i ricavi».
Monti Bond, piano di rimborso invariato. 3 mld restituiti entro l’anno «Il restante miliardo» di Monti bond sarà «rateizzato fino al 2017». L’ad Viola, conferma la tabella di marcia del piano di rimborso degli aiuti di Stato, che prevede la restituzione di 3 dei 4 miliardi entro la fine dell’anno, grazie all’aumento di capitale da 5 miliardi che partirà, in caso di via libera degli azionisti il prossimo 21 maggio. «Decidere se anticipare questo rimborso sarà valutato soltanto dopo» gli esami Bce (asset quality review e stress test), ovvero «dopo ottobre». «Ad oggi – ha ribadito – il piano di rimborso è quello inserito nel piano di ristrutturazione» concordato con Bruxelles. Quanto agli interessi da corrispondere al ministero del Tesoro per l’esercizio in corso, Viola ha detto: «Concorderemo col Mef una dilazione della data di pagamento per consentirci di pagare la cedola per cassa». E ai giornalisti che gli chiedevano se l’aumento di capitale da 5 miliardi di euro sarà sufficiente per il rilancio della banca, l’ad Viola ha risposto: «E’ il nostro auspicio. Per fare previsioni dobbiamo comunque completare le analisi, soprattutto per quanto riguarda gli stress-test».
«Mansi assente? E’ un segno di discontinuità» «Un segnale di discontinuità». Sono stati interpretati così dai vertici di Mps l’assenza della presidente della Fondazione Mps, Antonella Mansi, e il silenzio all’assemblea del vice direttore generale, Enrico Granata. «Ma questa è la mia interpretazione» ha detto il presidente Profumo. «Abbiamo letto su un giornale che la presidente Mansi aveva un impegno aziendale. Siamo andati in seconda convocazione e si vede che non è riuscita a combinare le date. C’era Granata in sala, non fare interventi è un modo per segnare il cambiamento verso il passato quando la Fondazione era l’azionista di riferimento».
Con un’ora di ritardo, per permettere il raggiungimento del quorum del 33%, è poi cominciata l’assemblea ordinaria e straordinaria degli azionisti del Montepaschi di Siena. La riunione presieduta da Alessandro Profumo vede la partecipazione al momento del 34,24% del capitale. All’assemblea si registra l’assenza dl presidente della Fondazione Mps, Antonella Mansi, sostituita da altri rappresentanti dell’ente. Oltre all’approvazione del bilancio, ai soci verrà chiesto di modificare lo statuto in seduta straordinaria per recepire le nuove norme in materia di quote rosa e di consiglieri indipendenti. Non si segnalano particolari cambiamenti nell’azionariato rispetto a quanto emerso nelle scorse settimane. Il primo azionista risulta formalmente ancora la Fondazione Mps, titolare del 9% in attesa del via libera di Bankitalia alla cessione del 6,5% ai nuovi soci sudamericani Fintech e Btg Pactual. Seguono, poi, il fondo americano Blackrock al 3,22%, Axa al 3,72%, JpMorgan (2,53%) e la famiglia Aleotti ormai all’1 per cento.
L’intervento di Grillo in assemblea, il battibecco con Profumo «Bocciate questo bilancio, mandate a casa questo Cda e la peste rossa. Sono tutti finti dalla fine all’inizio». Così il leader del Movimento 5 Stelle ha attaccato il vertice del Montepaschi, intervenendo all’assemblea degli azionisti. Immediata la risposta del presidente Alessandro Profumo: «Stia attento che se è sempre così emozionato le potrebbe venire un accidente». «Il processo del Montepaschi – ha aggiunto Grillo nel suo intervento – diventa rovinoso quando il Pd manda Mussari alla Fondazione, una persona che non era capace nemmeno di fare un bonifico». Grillo si è volto poi verso il passato tornando sull’acquisizione di Antonveneta e all’inchiesta della Procura di Siena ad essa collegata sottolineando che i magistrati, per la prima volta, «determinano che la banca rispondeva ai vertici di un certo partito. Non fanno i nomi ma evidente che sono politici del Pd. Non fanno i nomi ma è evidente che l’indirizzo è via del Nazareno a Roma». Al termine del suo intervento nell’auditorium, della durata di 10 minuti come tutti gli altri azionisti, lo show di Grillo è proseguito di fronte ai giornalisti. «Sono mortificato dal vostro lavoro» ha detto il leader del Movimento 5 Stelle e a chi gli chiedeva perchè se ne andasse prima del voto lui ha risposto: «ho fatto una delega», recitando poi a memoria il suo codice fiscale.