In una serie di comunicati stampa emessi ieri (6 febbraio), MPS ha fornito alcune fondamentali precisazioni. La prima è che il CdA ha conferito a Profumo e Viola il potere di sottoscrivere i Monti-bond. La seconda, scontata, è che oggi non verranno distribuiti dividendi. La terza è che MPS rende nota la falla di bilancio dovuta a tre operazioni salite alla ribalta della cronaca: “Alexandria”, “Santorini” e “Nota Italia”. MPS parla esplicitamente di “errori” e ammette di aver utilizzato inizialmente una “non corretta metodologia di determinazione” del valore delle operazioni. Ha quindi provveduto ad annullare la componente rischiosa di “Nota Italia”, al costo immediato di 139 milioni. Una più corretta valutazione di “Alexandria” e “Santorini” viene quantificata in una perdita di 578 milioni. Questa cifra è una valutazione, cioé una specie di perdita attesa: l'effettivo impatto sul bilancio si materializzerà nei prossimi anni, fino al 2034. Tuttavia, se MPS metterà in atto strategie di copertura dei derivati, la perdita si limiterà ai 578 milioni stimati (più il costo, relativamente basso, della copertura). Tali valutazioni, commenta il comunicato stampa di MPS, saranno riportate nel bilancio consolidato 2012. MPS chiarisce anche la propria posizione rispetto ai requisiti di capitale EBA e rispetto ai recenti accordi sindacali.
Chiarezza vuol dire fiducia anche in borsa Anche se questi numeri sono sfavorevoli, e se resta forte il dubbio di come possa una banca che ha al suo interno enormi competenze tecniche aver “sbagliato” il prezzo di un titolo finanziario derivato, la notizia è sostanzialmente positiva e il mercato la apprezza. Il titolo MPS oggi è schizzato in alto (+8% in mattinata). La trasparenza è infatti un valore apprezzato dal mercato, che invece detesta l'incertezza. Inoltre, la relazione di MPS indica chiari punti di debolezza, ma anche alcuni punti di forza. I punti di debolezza ruotano tutti attorno alle tre operazioni derivate, delle quali due “ritrovate” di recente, per usare il termine utilizzato nei comunicati stampa. Sperando che non venga “ritrovato” altro, i Monti-bond permettono comunque di consolidare il capitale senza costi per gli azionisti, e quindi continuare l'operatività. MPS sta consolidando il bilancio e ristrutturando la propria organizzazione interna. C'è da essere ottimisti? Sì e no. Rimangono forti le incertezze legate alla possibilità, per MPS, di restituire i Monti-bond in una situazione economica asfittica. Si ha ora però la sensazione che l'operatività di MPS sia meno opaca e più improntata ad un'impostazione più efficiente. Il mercato gradisce, ma occorrerà qualche mese per capire se il declino di MPS si è davvero arrestato.
Una tavola rotonda Per chi vuole saperne di più, sarò relatore stasera a Firenze ad una tavola rotonda organizzata da Libertà e Giustizia, “MPS, una storia italiana: banche, politica e …”. Dettagli sul sito: http://www.libertaegiustizia.it/2013/02/07/mps-una-storia-italiana-banche-politica-e/