Impedire l’abuso di lavoro precario all’interno degli stabilimenti toscani di GlaxoSmithKline. E’ quanto prevede la mozione di Sì-Toscana a Sinistra, approvata oggi all’unanimità dal Consiglio regionale. Tra gli altri punti presenti nel documento anche l’apertura di un nuovo tavolo da parte della Regione con la multinazionale farmaceutica, le organizzazioni sindacali e le RSU aziendali, che porti alla stabilizzazione dei lavoratori in somministrazione e che regolamenti l’uso del lavoro interinale all’interno degli stabilimenti di Siena e Rosia. La mozione recepisce anche un emendamento del Pd, che chiede un monitoraggio esteso all’intero mondo del lavoro nel settore farmaceutico, con le stesse finalità.
660 i lavoratori interinali tra Siena e Rosia «Il numero di lavoratori interinali impiegati da Gsk è esorbitante, addirittura 660 tra Siena e Rosia» commentano in una nota Tommaso Fattori e Paolo Sarti, consiglieri regionali di Sì Toscana a Sinistra. «Le segnalazioni di veri e propri abusi nell’uso di forme contrattuali precarie arrivano continuamente», proseguono i consiglieri, che ricordano la vicenda della lavoratrice a cui questa estate non è stato rinnovato il contratto dopo addirittura 78 mesi di precariato e di altri due licenziati dopo 5 anni di precariato. «All’origine di questa situazione vi è un accordo sullo staff leasing del 2011 che favorisce il ricorso alle agenzie interinali per coprire un terzo del totale del personale impiegato nei due stabilimenti, ma che avrebbe dovuto prevederne la successiva stabilizzazione. L’accordo fu elaborato a un tavolo al quale sedeva anche la Regione Toscana, che oggi non può restare indifferente rispetto a tutto questo. Fu un accordo sofferto, mai veramente digerito dai lavoratori, ma che venne considerato necessario per mantenere la produzione in Toscana, quando la proprietà era ancora Novartis. Il quadro nel frattempo è mutato sensibilmente: in meglio se si considera il volume di produzione di GlaoxSmithKline, in peggio se si considerano i diritti degli interinali, anche a causa del Jobs Act».
«Da Gsk Vaccines nessuna risposta» Secondo Fattori e Sarti, prosegue la nota, «è inaccettabile che Gsk sostituisca i lavoratori cui non viene rinnovato il contratto con nuovi interinali. Lo sfruttamento da parte della multinazionale farmaceutica soprattutto di giovani e laureati, ma non solo, segna un’altra pagina problematica della presenza delle multinazionali nel nostro territorio. La RSU ha sollecitato da tempo Gsk Vaccines, senza ottenere risposta. Adesso la Regione deve fare il possibile perché la casa farmaceutica si apra al confronto, con l’obiettivo di ridurre sensibilmente il numero di lavoratori interinali rispetto al totale degli assunti», terminano i consiglieri.