ISOLA D’ELBA – Motocross nel cuore proibito del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. A denucniare l’accaduto è in una nota Legambiente Arcipelago.
«Quello che è successo ieri, anche di fronte a gruppi di trekkers allibiti e scandalizzati è qualcosa di davvero inaccettabile – si legge nella nota -: uno o più gruppi di motocrossisti sono penetrati nel cuore del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano all’Isola d’Elba, dentro la zona A di protezione integrale del massiccio del Capanne all’Isola d’Elba, percorrendo impervi sentieri di crinale, devastando sentieri e scalinate di granito centenarie, percorrendo habitat prioritari protetti dalle direttive habitat e uccelli dell’Unione europea. Hanno percorso i sentieri della Tavola, La stretta, La Terra, Serra Ventosa e Troppolo, si sarebbero inerpicati anche lungo la scalinata penitenziale della Madonna del Monte, il più noto santuario elbano. Uno scempio e una prepotenza intollerabili che non potrebbero essere possibili senza basisti e guide locali. E’ evidente che si viene all’Elba quasi sicuri di passarla liscia e di poter fare impunemente in un Parco Nazionale quello che magari in Germania o in Svizzera costerebbe sanzioni molto care, sequestri dei mezzi e provvedimenti giudiziari molto rapidi».
«Gli escursionisti che hanno contattato Legambiente segnalano moto senza targa e non è la prima volta, come non è la prima volta che i targhini di chi commette queste violazioni vengono sporcati ad arte per non far risalire al proprietario – prosegue nella sua denuncia l’associazione ambientalista -. Si tratta di una situazione di impunità di fatto, sanzionata rare volte con multe risibili per fatti del genere e quasi mai con il sequestro del mezzo e della patente. E’ evidente che a livello nazionale, a cominciare dal Ministero della Transizione Ecologica, vanno riviste le sanzioni e vanno date linee guida precise per tutte le aree protette e mobilitati i Carabinieri Forestali con precise campagne su questo problema. Se il problema è la carenza di personale il ministero ha il dovere di intervenire, se è di carenza di moderni mezzi di sorveglianza e di formazione e il ministero e le forze dell’ordine hanno il dovere di fornirli. Quello che è certo è che questa situazione di impunità non è più tollerabile, ne va della credibilità delle stesse istituzioni che dovrebbero tutelare l’ambiente e impedire abusi e reati ai danni della magnifica sentieristica dell’Isola d’Elba che è anche una risorsa economica, culturale e storica». conclude la nota.