Un viaggio in 3D alla scoperta delle mete del mitico Grand Tour grazie a fotografie, dell’epoca, stereoscopiche, tecnica fotografica inventata nel secondo ‘800, che trasmette un’illusione di tridimensionalità, analoga a quella generata dalla visione binoculare del sistema visivo umano, che può essere considerata la prima versione del 3D. E’ ‘Il Grand Tour e le origini del 3D’, mostra in programma dall’1 aprile all’1 novembre ad Arezzo, promossa dal Polo museale della Toscana e Munus. Negli spazi espositivi di San Francesco saranno raccolti 300 scatti originali per condurre lo spettatore lungo il viaggio che i nostri avi intraprendevano, partendo da tutte le nazioni d’Europa, alla scoperta della storia, dell’arte e della cultura delle grandi capitali europee, dell’Italia e fino a Costantinopoli, a Gerusalemme e alle piramidi dell’Antico Egitto. La mostra sarà arricchita anche da un cortometraggio in 3D. Ci sarà anche una sezione ospitata al Museo archeologico: un’ampia selezione di immagini testimonieranno il fascino che l’esplorazione dei siti archeologici esercitava sui viaggiatori del Grand Tour.
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