PISA – Benedetto Ceraulo, noto per essere stato l’assassino di Maurizio Gucci, è morto all’ospedale di Pisa dopo essere rimasto in coma per diversi giorni a seguito di un tentato suicidio.
L’uomo, 63 anni, si era sparato in testa con una pistola di piccolo calibro poco dopo aver ferito gravemente il figlio Gaetano, 37 anni, con lo stesso arma, al culmine di una lite scoppiata nel giardino della loro abitazione a Santa Maria a Monte, in provincia di Pisa.
La tragedia è avvenuta il 22 aprile scorso e, secondo la ricostruzione dei carabinieri, la violenta discussione tra padre e figlio sarebbe nata per futili motivi: un graffio sull’auto di Ceraulo causato da Gaetano avrebbe fatto perdere il controllo al 63enne, che ha sparato tre colpi al figlio, colpendolo alla spalla e due volte al volto. Dopo aver ferito il figlio, Ceraulo ha rivolto la pistola contro se stesso tentando il suicidio.
Il figlio, ferito ma non in pericolo di vita, era stato subito ricoverato e aveva pubblicato un post su Facebook rivolgendosi al padre: “Ti perdono per il male che mi hai fatto ma non per il male che hai inflitto a te stesso”. Nel messaggio, Gaetano esprimeva il suo dolore soprattutto per il gesto autolesionistico del padre, definendolo “terribile e vile”.
Benedetto Ceraulo era noto per essere stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Maurizio Gucci, avvenuto nel 1995 a Milano. Era stato ritenuto l’esecutore materiale dell’agguato orchestrato dall’ex moglie di Gucci, Patrizia Reggiani, e aveva scontato quasi trent’anni di carcere sull’isola della Gorgona. La sua pena era stata ridotta in appello a poco meno di 29 anni, ma grazie alla buona condotta era uscito dal carcere da circa due anni e si era trasferito in Toscana, prima ad Acciaiolo e poi nella casa di Santa Maria a Monte dove si è consumata la tragedia familiare.
L’arma usata, una pistola calibro 6.75 con matricola abrasa, è stata ritrovata sul luogo della lite. La Procura di Pisa aveva richiesto la convalida dell’arresto di Ceraulo con l’ipotesi di reato di tentato omicidio aggravato e detenzione di arma clandestina, entrambe con recidiva specifica.