«Sei morti assiderati per il gelo in 48 ore. Non è accettabile in un paese civile». Così il governatore della Toscana Enrico Rossi commentando le numerose morti avvenute negli scorsi giorni, ed anche in Toscana, di persone scomparse perché congelate dalla perturbazione di aria fredda che ha investito l’Italia . «Grande è il lavoro dei volontari e delle associazioni che portano soccorsi d’emergenza- aggiunge- ma è lo Stato che è troppo assente e che deve intervenire soprattutto per prevenire la miseria e il fenomeno dei senza tetto».
Clochard morto a Firenze «È un giorno triste per la scomparsa dell’uomo senza fissa dimora avvenuta nelle scorse ore», ha aggiunto invece l’assessore al Welfare e all’Accoglienza, Sara Funaro, esprimendo il cordoglio suo personale e dell’amministrazione comunale di Firenze per la morte del clochard polacco 48enne che si è verificata in un giardino tra il Lungarno Santa Rosa e le mura di San Frediano. «L’uomo era conosciuto dai volontari e dagli operatori delle strutture per l’accoglienza invernale cittadine e delle Unità di strada – ha proseguito l’assessore Funaro – che da fine novembre a fine marzo sono impegnati a distribuire coperte, bevande e pasti caldi ai senza fissa dimora che rifiutano di andare a trascorrere la notte in luoghi caldi. Gli operatori e i volontari lo hanno incontrato molte volte: l’uomo ha infatti trascorso lo scorso inverno nelle strutture che abbiamo messo a disposizione per l’attivazione del servizio di accoglienza invernale, dove è stato ospite l’ultima volta a marzo dell’anno scorso».
Lo Stato deve fare di più Il governatore Rossi ha duramente accusato la politica nazionale di fare poco contro le morti per freddo. «Le iniziative finora annunciate dal governo non bastano – ha sottolineato il presidente della Toscana -. Occorre invece una legge seria di contrasto alla povertà, un reddito minimo di inclusione come diritto universale». Secondo l’Istat, ha proseguito Rossi, «in Italia vivono più di 50mila persone senza fissa dimora. La maggior parte di loro (56%) si concentra nelle regioni del Nord. L’età media è di 44 anni. Tra le ‘vite scartate’ il 33% ha, come minimo, un diploma di scuola superiore. Colpisce l’aumento dei casi di poverta’ cronica: le persone che non hanno un tetto da più di 4 anni sono quasi 11mila (nel 2011 erano 7000). Per combattere la povertà e prevenire il fenomeno dei senza tetto non sono sufficienti ‘misure di sollievo’, palliativi; c’e’ bisogno di un intervento universale di lotta alla povertà il cui costo è di sette miliardi di euro».