ROMA – “Dopo la perquisizione, iniziò la fase depressiva, era entrato in loop. Era convinto che lo arrestassero e aveva paura di perdere il lavoro”.

David Rossi, secondo Ilaria Dalla Riva, dopo il 19 febbraio non era più lo stesso. “Era dentro un buco nero – ha affermato l’ex responsabile delle risorse umane di Mps, che col manager ha lavorato a stretto contatto tra il 2012 e il 2013 -. Gia aveva accusato la morte del padre. Soffriva il fatto che i blog lo attaccassero”. A questo proposito, la dirigente ha evidenziato: “Gli dissi, ‘i blog attaccano anche me’. Lui però l’ha vissuta male. Ha avuto un personalizzazione delle cose, forse legata al fatto che fosse di Siena. Le critiche le ho ricevute anche io, ma sapevo che erano legate al mio ruolo”. Dalla Riva ha poi parlato la sera del 6 marzo 2013: “Mi trovavo a casa. Sono stata avvisata da Fabrizio Viola. Mi disse ‘vai in banca, cerca Mingrone. E’ successa una cosa a David”. Mingrone mi disse che David si era ammazzato”. E ancora: “Purtroppo l’ho visto, c’erano i soccorsi. Ho chiamato la moglie, che non sapeva niente. Io sono arrivata prima delle forze dell’ordine”.

Il vicepresidente Luca Migliorino allora le ha chiesto se si ricordava dei particolari. “Non so se gli è mai capitato di vedere morto una persona con cui hai lavorato fino a poco prima. Non guardi i dettagli. Cerchi di non svenire. Da quel momento il mio unico pensiero era che mia figlia di non venisse a conoscenza della cosa, perché lo conosceva. Poi ci siamo preoccupati di avvertire la famiglia”. Dalla Riva ha parlato anche di quello che è accaduto nei giorni successivi, sottolineando l’ottimo rapporto che aveva con la moglie, Antonella Tognazzi, e con la figlia di lei, Carolina Orlandi. Una parte che la dirigente, oggi a Unicredit, aveva già raccontato agli inquirenti che indagavano sul decesso: “Abbiamo spiegato ad Antonella che avrebbe avuto un diritto a un lavoro in banca. Abbiamo poi discusso delle indennità. Fu liquidata la polizza sulla vita, che era legata al mutuo, e poi chiesero una mano per la ristrutturazione del debito utilizzato per i lavori a casa. Una prassi che normalmente le banche fanno”.

Dalla Riva ha quindi riferito l’incontro con l’avvocato Luca Goracci, che aveva sostituito Lepri come legale: “Ci fece vedere delle mail e ci parlò di una buona uscita basata su quella data ad Antonio Vigni. Gli dissi, ‘noi non negoziamo. Siamo allibiti’. Fu imbarazzante e triste. Dopo questa cosa i rapporti si sono interrotti. Quando Antonella ci comunicò che non intendeva accettare il lavoro, abbiamo corrisposto una cifra arrotondata”.

Dalla Riva ha infine ammesso di aver visto i tagli sulle braccia di Rossi, aggiungendo di voler aggiungere qualcosa nella parte secretata. Quindi, sul possibile omicidio di Rossi, ha chiarito: “Ammesso che le telecamere non siano state visionate in quel momento, mi sembra difficile che uno riesca a salire in banca a quell’ora e fare quello che deve fare senza che qualcuno se ne accorga”.