SIENA – “Qui non tornano neppure i verbali della scientifica e della polizia giudiziaria. Ci sono discrepanze non di minuti, ma di ore”.
All’ennesima versione “nuova” del vicequestore aggiunto Sabato Fortunato, di fronte alla commissione che indaga sulla morte di David Rossi, Walter Rizzetto ha sbottato. Il dirigente della polizia stava raccontando del sopralluogo a casa del manager la sera del 6 marzo 2013: “Poco prima di mezzanotte siamo andati insieme al collega Ugo Micheli e ai procuratori Natalini e Nastasi. Abbiamo incontrato il fratello di Antonella Tognazzi, mentre lei era in un’altra stanza e non l’ho vista”. I commissari fanno notare a Fortunato che in quell’operazione era presente anche l’agente della scientifica Federica Romano: “Io non l’ho vista”.
Una presenza messa a verbale dalla stessa poliziotta e confermata da altre testimonianze. La Romano era arrivata in via dei Rossi poco prima delle 23 per eseguire alcuni rilievi e poi si era spostata a casa di Rossi, per poi entrare in Rocca Salimbeni alle 0.45. Fortunato a quel punto non c’era più, perché come ha affermato lui stesso, “dopo il sopralluogo non sono ritornato indietro”. Il dirigente, nell’ufficio di Rossi c’era stato precedentemente, chiamato da Alessia Baiocchi: “Sono arrivato alle 22.15 e incontrai il sovrintendente Livio Marini che mi mostrò il video della stanza di Rossi. In Rocca trovai anche i tre procuratori. Il pm Marini mi dette l’ordine di sorvegliare l’ufficio e poi di avvertire i parenti che il giorno dopo sarebbe stata affidata la delega per l’autopsia. Agliego lo ricordo invece nella strada sottostante”.
Dell’ispezione nell’ufficio Fortunato non ha fornito molti dettagli: “Quando sono arrivato i bigliettini era già sul tavolo, ma non ricordo chi li ha ricomposto. I fazzolettini erano nei cestini. Lo schermo del computer era spento. Io ho cercato di capire cosa ci fosse scritto. Mi ricordo la fisicità di Nastasi e verosimilmente la presenza di Natalini. Marini non me lo ricordo”. Fortunato, che sarà richiamato dalla commissione perché alcune domande sono rimaste in sospeso, ha poi fornito un particolare inedito: “Mi è stato raccontato dalla dottoressa Baiocchi che il primo ad arrivare sul luogo dell’incidente è stato Aglieco”. Una versione nuova, come molte altre, in una storia dove la contraddizione è pane quotidiano.