La chiusura dell’ufficio di informazioni turistiche all’aeroporto internazionale “G. Galilei” di Pisa è per me particolarmente dolorosa, avendo personalmente contribuito a inaugurarlo nel luglio del 2010 – allora ero direttore dell’Apt provinciale – ed avendone seguito personalmente la gestione per tre anni, fino al giugno 2013.
Né mi consola leggere che dall’1 maggio sarà aperta, al suo posto, una non meglio precisata “vetrina” dell’Expo, ovvero con una funzione magari anche valida, ma del tutto diversa da quella che dovrebbe avere.
Al di là del coinvolgimento personale (voglio però ringraziare tutti coloro che ci hanno lavorato in questi anni, persone di grande professionalità, competenza e passione, che hanno fatto un ottimo servizio a Pisa ed a tutta la Toscana), resta il fatto che il principale aeroporto della nostra regione, che si autodefinisce giustamente “la porta della Toscana”, ormai prossimo a raggiungere i 5 milioni di passeggeri all’anno, non ha un più un ufficio di accoglienza ed informazione per i turisti che arrivano. Per me, un assoluto non-senso.
Motivo della chiusura? Il disinteresse generale verso questo servizio: nessuno ha voluto mettere i soldi necessari a garantire il funzionamento dell’ufficio informazioni. Perché di una scelta politica si tratta, come dimostrano il costo annuo (100-150 mila euro), assolutamente compatibile, ed il fatto che nessuno abbia discusso sulle funzioni dell’ufficio informazioni, che giustamente non sono più quelle di alcuni anni fa – dare la famosa cartina della città – ma possono e devono invece evolversi verso un centro servizi completo, capace di presidiare la comunicazione anche sui social network prima, durante e dopo la permanenza del turista.
Ma di servizi qualificati ed innovativi, non si è proprio parlato. La morte degli uffici di informazione turistica in tutta la Toscana (mica solo all’aeroporto di Pisa) dipende esclusivamente da un fatto: i soldi necessari a pagare adeguatamente gli operatori ed a stampare i necessari materiali ci sarebbero, ma sono considerati una spesa inutile. E quindi tagliata via con un colpo di penna.
E pensare che solo tre-quattro anni fa la Regione Toscana pensava di istituire una propria rete di cinque uffici di informazione turistica nei punti chiave di arrivo dei turisti: aeroporto di Pisa, aeroporto di Firenze, porto di Livorno, stazione ferroviaria di Santa Maria Novella, uscita autostradale Firenze Nord.
Un progetto intelligente, una volta tanto fiorentino-centrico per giusta causa, e che avrebbe richiesto grande forza politica per resistere alle pretese di altre città (Siena aveva già chiesto di aggiungere Piazza del Campo, per esempio).
Una rete che sarebbe stata all’altezza di quello che dovrebbe essere – ed invece non è – il sistema di accoglienza turistica in Toscana.