GROSSETO – La Procura della repubblica ha formalizzato il termine delle indagini sull’omicidio di Nicolas Matias Del Rio.
Argentino di 40 anni residente ad Abbadia San Salvatore, il cui cadavere è stato scoperto il 25 giugno nell’acqua di un pozzo ad Arcidosso.
Tre persone sono state accusate in relazione al caso: Klodjan Gjoni, albanese di 34 anni, Ozgur Bozgurt, turco di 39 anni e Emre Kaia, anch’egli turco di 29 anni. Le accuse includono rapina, incendio doloso, omicidio e occultamento di cadavere, con tutti gli indagati ritenuti complici a prescindere dall’individuazione delle responsabilità specifiche.
Il 22 maggio è stata la data cruciale per l’inizio degli eventi, con la rapina di 400 borse Gucci del valore circa di 500mila euro. Gjoni, fingendosi impiegato danneggiato, dirottò Del Rio verso una trappola dove Bozgurt e Kaia attendevano, successivamente consumando la rapina sotto minaccia di arma da fuoco. Del Rio fu sequestrato, legato e trasportato a Case Sallustri, dove venne trattenuto nella soffitta senza cibo, acqua o aria, a causa di un sacco di stoffa posto sulla testa, seguito da un altro di plastica che gli sarebbe stato fatalmente stretto attorno al volto. La sua morte sarebbe poi avvenuta per strangolamento con un filo elettrico.
Il suo corpo fu poi avvolto in lenzuola, lanciato in un pozzo e occultato con sassi e vegetazione. Le indagini sono cominciate immediatamente dopo la scomparsa di Del Rio, inizialmente trattata come un possibile allontanamento spontaneo. Dopo il ritrovamento del furgone incendiato, gli investigatori, aiutati da videosorveglianza e intercettazioni, hanno concentrato l’attenzione su Gjoni, Bozkurt e Kaia.
Gli arresti sono seguiti a metà giugno, culminati con la scoperta del cadavere nello stesso mese. I tre sospettati ora hanno la possibilità di essere nuovamente interrogati o presentare memorie difensive. In seguito, i pubblici ministeri Valeria Lazzarini e Giovanni De Marco chiederanno il rinvio a giudizio, aprendo la strada al processo penale in Corte di Assise.