SIENA – Nessuna simulazione della caduta con un manichino fisico, come annunciato nei giorni scorsi, ma la creazione di un manichino antropomorfo – ma virtuale – che sarà utilizzato in alcune ricostruzioni 3d in laboratorio. Il tutto, è stato spiegato, con l’ausilio di un laser scanner in grado di ricostruire le condizioni del 6 marzo 2013, quando l’ex capo comunicazione di banca Mps David Rossi morì precipitando in un vicolo dalla finestra del suo ufficio in Rocca Salimbeni.

Questa la superperizia condotta oggi dai Ris di Roma su disposizione della Commissione parlamentare d’inchiesta sul decesso dell’ex manager.

Pioggia artificiale e lancio dell’orologio

Il Ris ha anche operato con luce notturna, pioggia artificiale e perfino con un orologio uguale a quello di Rossi per simulare il più possibile le stesse condizioni della sera della morte. «Quella di oggi è solo una tappa di un percorso molto articolato»”, ha spiegato il presidente della commissione Pierantonio Zanettin che ha indicato in circa tre mesi il tempo per le prime risultanze. E tre sono pure le altre perizie disposte: quella sul traffico telefonico, affidata ai Ros per risolvere anche il giallo della telefonata con risposta o meno della Santanché, fatta a Rossi dopo la sua morte; quella sul materiale informatico in dotazione all’ex manager; una perizia medico legale affidata ad un collegio di esperti. Sono 50 i quesiti ‘non suggestivi’ affidati dalla Commissione di inchiesta ai reparti speciali dei carabinieri «in particolare abbiamo chiesto di simulare sia l’ipotesi del suicidio sia quella della defenestrazione», ha sempre sottolineato Zanettin. «Non abbiamo sposato nessuna delle due ipotesi», ha poi aggiunto il presidente della commissione parlamentare che ha puntato il dito su come si siano svolte le indagini nelle prime due inchieste sul caso Rossi. «Abbiamo avuto l’impressione che le due inchieste svolte in passato tendessero ad una soluzione precostituita, che è quella del suicidio – ha detto – Inoltre a me ha sorpreso anche da avvocato che il primo procedimento sia stato rubricato come istigazione al suicidio però non ho visto un unico atto investigativo indirizzato a scoprire chi fosse l’istigatore».

Audizioni per 4 Carabinieri

Per fugare questi dubbi la commissione ha ascoltato oggi Rosario Mortillaro, ufficiale dei Carabinieri in pensione, che la sera del 6 marzo 2013 entrò nella stanza di Rossi dopo la morte. Altri tre carabinieri saranno ascoltati a Roma domani, la loro audizione dovrebbe essere secretata in parte, per poi proseguire dopo le festività natalizie con la testimonianza dei Pm che avevano condotto le indagini: Antonino Nastasi, Aldo Natalini e Nicola Marini.

Il fratello di Rossi: «Ci era stato risposto che quanto fatto era normale per l’attività perquirente dei Pm»

A seguire da vicino la superperizia dei Ris e i lavori della commissione d’inchiesta per l’intera giornata è stato Ranieri Rossi, fratello dell’ex capo comunicazione di banca Mps. «Qualcuno aveva alterato la scena del crimine – ha sottolineato parlando con i giornalisti -, noi l’avevamo detto e scritto nell’opposizione all’archiviazione e ci era stato risposto che quanto fatto era normale per l’attività perquirente dei pm».

I legali dell’ex compagna: «Accertamento che andava fatto anni fa»

«Un accertamento che andava fatto anni fa», ha detto Paolo Pirani, legale di Antonella Tognazzi, ex compagna di David Rossi. L’avvocato Carmelo Miceli, anch’egli legale dell’ex compagna, ha poi aggiunto: «Che ancora oggi qualcuno si ostini a non ritenere necessaria la riapertura delle indagini».

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