ROMA – “Non c’è sfilacciamento tra le parti. Tutte hanno convenuto con la stessa valutazione”. Vale a dire che David Rossi si sia suicidato il 6 marzo 2013.
Il pm Nicola Marini, di fronte alla commissione che indaga sul decesso del manager, è ritornato sul caso. Era già stato ascoltato a febbraio e anche questo pomeriggio, sin dall’inizio del confronto, ha ribadito la propria tesi. “Per l’analisi dei luoghi, le sommarie informazioni raccolte e la perizia del medico, tutto era lineare con l’ipotesi suicidaria”. Marini ha voluto chiarire anche la propria posizione rispetto all’autopsia: “Io l’ho chiesta e non ho rilasciato alcuna dichiarazione che dicesse il contrario”.
I commissari hanno chiesto anche conto delle ferite riportate da Rossi e dei fazzolettini sporchi di sangue. “Io ho fatto riferimento a quanto rilevato dal medico legale”, ha detto Marini, che poi sul modo di procedere, compresa l’acquisizione dei video delle videocamere di sorveglianza, ha aggiunto: “Si va per delega, altrimenti sarebbe impossibile”.