ROMA – “C’era da capire cosa l’ufficio comunicazioni poteva conoscere” sull’operazione Nomura oltre a “verificare i rapporti esistenti con Giuseppe Mussari”.

Lo afferma Aldo Natalini alla Commissione d’inchiesta sulla seconda perquisizione a David Rossi del 19 febbraio 2013 in ufficio e a casa. Rossi però “non è mai stato indagato”, per lui non chiedemmo mai “intercettazioni”. La procura indagava dopo il ritrovamento del contratto trovato in cassaforte del dg Mps Antonio Vigni. “La perquisizione non fu utile ma per noi fu un passaggio importante” ha detto Natalini, “cercavamo corrispondenza con Mussari, che era indagato”.

Il magistrato Natalini ha ribadito la necessità della procura di Siena di cercare, anche nell’ufficio comunicazione di Mps diretto da David Rossi, eventuali elementi legati alle operazioni della banca messe sotto indagine.

“La prima volta fu perquisito nel maggio 2012 ma la perquisizione dette esiti negativi – ricorda l’ex pm di Siena – Il dramma, la pressione mediatica su questo ufficio, sarebbe sorto più là nel tempo quando uscì sui giornali l’operazione Santorini” e dopo che nel gennaio 2013 Mussari si dimise dalla presidenza dell’Abi”, cosa che “determinò attenzione spasmodica dei media, con una campagna insistente” che si ebbe dei riflessi sull’ufficio comunicazione della banca.

Natalini ha ricordato che David Rossi, non indagato, verrà poi perquisito un’altra volta nel “secondo troncone di inchiesta, quella nota della ‘banda del 5%'”, ma per i suoi contatti con Mussari. “Ipotizzavamo che ci fossero operazioni non comunicate al mercato, c’erano interlocuzioni continue con Consob e Bankitalia”, “c’era anche il tema di che comunicazione la banca avesse fatto al mercato”.

“Dopo che fu sentito Fanti, decidiamo di perquisire Rossi in tutti i luoghi per capire se ci potesse essere corrispondenza pregressa e non, intrattenuta con Mussari, che era indagato”, mentre Rossi “mai è stato iscritto, non c’era nessun elemento, né furono chieste per Rossi intercettazioni telefoniche”: “non è mai stato ritenuto meritevole di audizione da parte nostra”, “lo sentì solo la guardia di finanza”.

“L’accusa di essere pm indolenti mi ha ferito. Non c’è stato ambito di Siena che non stia stato investigato da noi della procura di Siena”. Lo ha rivendicato il magistrato Aldo Natalini, adesso in Cassazione ma dal 2011 al 2018 sostituto  procuratore a Siena e tra gli inquirenti sulle vicende di Mps riguardo a critiche mosse da varie parti alla magistratura senese. Natalini lo ha detto nella sua audizione davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di David Rossi oggi pomeriggio. “Abbiamo investigato ogni ambito della città, dalla banca al Palio”.