Si riunirà per la prima volta giovedì 13 maggio la Commissione d’inchiesta parlamentare sulla morte David Rossi, l’ex capo area comunicazione di Banca Mps trovato senza vita dopo essere precipitato dalla finestra del suo ufficio il 6 marzo del 2013.
Dopo essere stati ufficializzati i venti componenti dei gruppi parlamentari che ne faranno parte la commissione procederà alla nomina del presidente che potrebbe essere proprio uno dei promotori della Commissione stessa e deputato di Fratelli d’Italia Walter Rizzetto. Per eleggere il presidente sarà necessaria la maggioranza assoluta dei componenti.
La Commissione procederà alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria e al termine dei propri lavori, presenterà una relazione alla Camera dei Deputati sui risultati dell’attività di inchiesta.
Tuttavia non potrà adottare provvedimenti attinenti alla libertà e alla segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione, nonché alla libertà personale, fatto salvo l’accompagnamento coattivo secondo quanto previsto dal codice di procedura penale.
La Commissione, nello svolgimento delle sue funzioni, potrà acquisire copia di atti e di documenti relativi a procedimenti e inchieste in corso presso l’autorità giudiziaria o altri organismi inquirenti, nonché copie di atti e documenti relativi a indagini e inchieste parlamentari, anche se coperti da segreto.
La Commissione inoltre garantirà il mantenimento del regime di segretezza fino al momento in cui gli atti e i documenti trasmessi sono coperti da segreto. Per le testimonianze davanti alla Commissione si applicano le disposizioni che vanno dal rifiuto di uffici legalmente dovuti alla calunnia, dalla falsa testimonianza alla frode processuale, dall’intralcio alla giustizia al favoreggiamento, fino alla rivelazione di segreti inerenti a un procedimento penale, al patrocinio o consulenza infedele e alla punibilità dei fatti commessi in collegamento audiovisivo nel corso di una rogatoria dall’estero.
Morte David Rossi, slitta riunione commissione. I nomi dei parlamentari
La Commissione stabilisce quali atti e documenti non devono essere divulgati, anche in relazione ad esigenze attinenti ad altre istruttorie o inchieste in corso. Devono in ogni caso essere coperti dal segreto gli atti e i documenti attinenti a procedimenti giudiziari nella fase delle indagini preliminari.
La legge peraltro impone l’obbligo del segreto ai componenti la Commissione, al personale addetto, a ogni altra persona che collabora con la Commissione e a chi compie o concorre a compiere atti di inchiesta, oppure ne viene a conoscenza per ragioni d’ufficio o di servizio, per tutto quanto riguarda gli atti e i documenti acquisiti dalla Commissione.
La violazione dell’obbligo del segreto, nonché la diffusione, in tutto o in parte, anche per riassunto o informazione, di atti o documenti del procedimento di inchiesta dei quali è stata vietata la divulgazione sono punite ai sensi della legislazione vigente. Le sedute della Commissione sono pubbliche ma la Commissione può deliberare di riunirsi in seduta segreta. Le spese per il funzionamento della Commissione, poste a carico del bilancio interno della Camera dei Deputati, sono state fissate nel limite massimo di 40 mila euro.