ROMA – David Rossi sarebbe stato ucciso perché sapeva troppo? “Probabile. Continuava a dire che voleva andare a parlare con i magistrati, in quel momento la banca stava vivendo un periodo molto pesante”.
Ma cosa poteva sapere? “Questo io sinceramente non lo so. Purtroppo, di elementi ne stanno venendo fuori tanti, sia per quanto riguarda le vicende della banca, sia per quanto riguarda il filone dei festini”.
Sono alcune delle dichiarazioni rilasciate da Antonella Tognazzi, vedova di David Rossi, l’ex capo area comunicazione di banca Mps morto precipitando dalla finestra del suo ufficio il 6 marzo 2013 e andate in onda nella puntata di Porta a Porta di ieri sera. Incalzata da Bruno Vespa la vedova Rossi ha ripercorso le vicende della morte del marito, dalle mail senza risposta scambiate con l’allora amministratore delegato Viola, ai bigliettini di addio trovati nel cestino dell’ufficio, fino alla telefonata di Daniela Santanché e ai lavori della Commissione d’inchiesta.
Antonella Tognazzi ha spiegato come Rossi, nonostante le perquisizioni a casa e nel suo ufficio, non “temesse di essere arrestato. Dal momento che aveva un legame molto forte con con Mussari e Vigni, – ha detto ancora la donna – il suo terrore era che lo tirassero dentro. Ma non era dentro alle dinamiche finanziarie della banca” ha precisato la vedova. Suo marito ha partecipato ai festini? Ha chiesto ancora il conduttore. “No, non c’è nessun testimone che dica di averlo visto”. E quale sarebbe allora il legame con l’inchiesta? “Che alcuni dei magistrati avrebbero frequentato questi ambienti e di conseguenza si erano venute a creare quelle connivenze per cui, per qualcuno, c’era interesse a non indagare” ha concluso la vedova Rossi.
Oggi intanto la Commissione d’inchiesta parlamentare tornerà ad ascoltare altre due persone: il dirigente della Polizia Alessia Baiocchi e la giornalista Susanna Guarino. Domani toccherà a Giuseppe Mussari.