«Sono profondamente addolorato per la vicenda dello scambio di messaggi avvenuto su Twitter, qualche giorno fa, con la sorella della signorina Valentina Col». Comincia così la nota di scusa che il dottor Giovanni Pasetti, medico anestesista rianimatore dell’ospedale di Orbetello ha voluto diramare tramite la Asl per chiarire le polemiche scaturite dallo scambio di messaggi via Twitter con Martina, sorella di Valentina 17enne morta all’ospedale di Orbetello per un’embolia polmonare il 25 agosto 2013 Valentina. Il Sostituto Procuratore di Grosseto, Laura D’Amelio, ha chiesto l’archiviazione per 10 medici indagati anche basandosi su una consulenza tecnica secondo cui non sono responsabili della morte della ragazza né i sanitari dell’ospedale di Orbetello né i medici che la visitarono alcuni giorni prima in una clinica di Vallo della Lucania (Salerno) dopo una caduta in spiaggia. Dopo lo scambio di battute su twitter la Asl 9 ha avviato oggi, come annunciato ieri, «una verifica interna per stabilire esattamente quanto accaduto e prendere le decisioni conseguenti».
Le scuse «Per principi etici e deontologici, per la posizione di responsabilità che ricopro, in virtù della quale tengo quotidianamente i rapporti con i parenti dei ricoverati, non mi sarei mai permesso di avere atteggiamenti offensivi nei confronti della famiglia e della memoria di Valentina Col. Il mio intervento su twitter è avvenuto in piena buona fede, non a titolo professionale, ma esclusivamente personale, nei toni e nei modi che probabilmente i 140 caratteri concessi da twitter hanno reso fraintendibili. Rinnovo le mie scuse alla famiglia Col, dichiarandomi disponibile – conclude il medico – ad ulteriori chiarimenti sull’increscioso equivoco, se ritenuto necessario»
Lo scambio di vedute sui social La sorella di Valentina su twitter aveva parlato di «ingiustizia» per la decisione della Procura di Grosseto di archiviare l’inchiesta. Ma Pasetti le ha replicato con ‘tweet’ duri e anche con offese: «Valentina e’ morta. Amen», ha scritto. Oppure «Ma quale ingiustizia? Si potrebbe ripetere 20 volte il percorso. Valentina muore sempre». E ancora: «Valentina è morta, punto» o anche «Quella povera ragazza moriva anche al Policlinico di Milano dove sono cresciuto e ho lavorato 20 anni. Morta sempre e comunque». Quando Martina risponde «Ah capisco, sei un anestesista di Orbetello», dal twitter dello stesso medico parte un’offesa: «Capisci cosa? Scemetta piena di pregiudizi». E poi: «Sentiamo un’altra scemenza, su». La famiglia Col ha commentato gli insulti come prova di «assenza totale di sensibilità nei confronti di una ragazza che neanche un anno fa ha perso la sorella». Il medico rischia un procedimento disciplinare da parte della Asl di Grosseto, che ha preso le distanze da quelle frasi. La direzione generale intanto ha avviato delle verifiche. “Abbiamo appreso dalla stampa quanto un nostro medico avrebbe postato su Twitter in merito alla morte di Valentina Col e alla vicenda giudiziaria che ne e’ seguita – riporta un comunicato – Siamo addolorati e sconcertati, anche se dobbiamo mantenere la riserva sull’autenticità dei tweet, su cui sarà possibile pronunciarsi solo in un momento successivo al termine delle verifiche, peraltro già avviate”. La Asl prende «le distanze da queste affermazioni che potrebbero essere lesive dell’immagine della Asl stessa e della professionalità dei medici che vi prestano servizio».